La scomparsa di Beppe Polonio

Il Covid s’è portato via, alcuni giorni fa, Giuseppe “Beppe” Polonio, direttore della Scuola per musicisti del Museo del Jazz, ex vicedirettore del Museo stesso, e apprezzato musicista in una stagione d’oro della musica leggera e jazz nella nostra città.

Beppe Polonio, nato a  Neresine nell’Isola di Lussino nel 1943, oggi in Croazia (dove ritornava sempre più spesso), e profugo istriano dal 21 agosto del 1951, a Genova aveva trovato una seconda patria.

Negli anni ’60 era stato il batterista dei Sagittari, la leggendaria formazione beat che suonava ogni sera nel giro dei locali genovesi e liguri, e che aveva formato il primo nucelo di quei Delirium che poi trovarono fama e riconoscimento con l’arrivo di Ivano Fossati.

Tra il 1999 e il 2000 Beppe Polonio è stato uno dei membri fondatori del Museo del Jazz di Genova, da tre anni ancora in attesa di assegnazione di una sede adeguata da parte del Comune, per sistemare una collezione di materiali unica al mondo.

Polonio aveva inventato e gestito fino ad oggi la Scuola per Musicisti del Museo, un’accademia dell’eccellenza didattica con sede presso il Centro Polivalente Sivori che ha visto avvicendarsi come docenti alcuni dei migliori jazzisti liguri e nazionali.

Sempre affabile ed entusiasta era un infaticabile organizzatore di eventi e concerti. Sua era stata l’idea dei “Musicisti sull’Oceano” a Palazzo Ducale, primo tributo ai lavoratori dello spettacolo che iniziarono carriere sfolgoranti operando sulle rotte transoceaniche, come, tanto per citare uno fra i più famosi, Natalino Otto. Suo, anche, il contributo operativo nell’organizzazione delle molte edizioni del Memorial Concerto “G. Dagnino”, appuntamento diventato un “classico” per molti anni per gli amanti del jazz.

Beppe Polonio, persona dalla straordinaria vitalità  era anche un sommellier e gourmet appassionato, e un collezionista di vaglia di reperti discografici: lascia una collezione unica di dischi rari e rarissimi di Elvis Presley e Mina, e migliaia di vinili e cd dedicati al beat, al rock ed al jazz. Ultimamente stava scrivendo un libro autobiografico che ricostruiva l’atmosfera degli anni ’60 musicali a Genova.