Teatro Chiabrera, a.a.a.direttore cercasi

Dopo la Savona calcistica, ancora scossa dal fallimento della gloriosa compagine sportiva, anche l’ambiente culturale della città ligure è in fermento per un acceso dibattito che riguarda la successione di Roberto Bosi alla guida del Teatro Chiabrera.

Bosi, funzionario del Comune, era stato nominato direttore del Teatro nel 1983, subentrando ad un’altra figura “storica” per la cultura savonese, Renzo Ajolfi. Nel giugno dello scorso anno è stato collocato in pensione, ma ha continuato a gestire in attesa del successore.

Da mesi si discute sul management teatrale con due posizioni contrapposte: da una parte c’è chi sostiene la necessità di una continuità, quindi con l’affidamento in toto ad un’unica persona, dall’altra c’è chi auspica la divisione delle funzioni, quella amministrativa da una parte e quella artistica dall’altra. Una ipotesi formulata recentemente parlava di un funzionario comunale preposto alla gestione amministrativa e un pool di esperti incaricato delle diverse stagioni artistiche, ricordando che il Chiabrera ha un’attività “multidisciplinare”, fra musica, prosa e altri eventi culturali.

Recentemente una sessantina di artisti e uomini di cultura savonesi (fra i firmatari Carlo Freccero, Fabio Fazio, Carlo Aonzo, Maurizio Tarrini) hanno sottoscritto una lettera aperta indirizzata al Comune in cui si puntava, appunto, sulla divisione delle cariche: “Noi – si legge – vorremmo che Savona usasse un metodo per scegliere il prossimo direttore in linea con le selezioni delle direzioni artistiche così come avvengono in Italia e in Europa, applicando tre semplici principi, i quali, tra l’altro, comportano un investimento economico in linea con le possibilità dell’ente comunale e probabilmente inferiore a quello di altre opzioni.

– La direzione artistica sia separata dalla direzione amministrativa. Oggi il campo culturale è tanto vario e multiforme da richiedere una competenza specifica, così come, d’altra parte, lo stesso ambito amministrativo. Un’unica persona, quindi, non può esercitare entrambe le funzioni al livello richiesto da una sala del prestigio e della complessità del teatro Chiabrera.

– Perciò, la selezione del direttore artistico avvenga per competenza culturale e non amministrativa. È importante che un teatro sia gestito in modo corretto e rispettoso di ogni normativa di legge come è fondamentale che un teatro sia in grado di leggere e selezionare quanto accade sui palcoscenici nazionali e internazionali, in modo tale da saperlo offrire al pubblico di Savona.

– Infine, affidare alla direzione artistica un incarico a scadenza, per un periodo medio-breve di tre o cinque anni. La particolare natura di un tale ruolo critico richiede dinamicità e risolutezza che possono trovare espressione solo in un arco di tempo concentrato. Il periodo breve permetterebbe inoltre una successione di incarichi a personalità diverse, in modo tale da avviare un percorso di progressivo rinnovamento dello spettacolo dal vivo di Savona, sostenuto dall’azione fondamentale di raccordo e coerenza esercitata dalle amministrazioni, presente e future, che avranno la responsabilità di indirizzare la politica culturale generale della città.

Ci auguriamo che l’amministrazione comunale che, pro tempore, esercita il mandato popolare democratico, sappia recepire questi semplici accorgimenti che aiuterebbero Savona ad allinearsi a quello che è lo standard delle buone pratiche culturali nazionali delle città di pari grandezza”.

Un auspicio pienamente condivisibile. Purtroppo, però, nei giorni scorsi il Comunale ha pubblicato il bando che scadrà il 1° ottobre e che sembra non recepire tale richiesta. Si parla infatti di un’unica figura inquadrata nel profilo “Direttore di Teatro” che deve  svolgere le seguenti mansioni: “La programmazione e l’organizzazione generale di tutta l’attività teatrale, comprendendo la stagione artistica istituzionale, la gestione delle concessioni del teatro a terzi, la gestione di convenzioni enti di produzione musicale cittadini; la programmazione artistica della stagione del teatro e la cura e gestione di tutti i contratti ad essa correlati; il coordinamento del personale dipendente e dei servizi strumentali esternalizzati; la gestione amministrativa e finanziaria del Centro di Costo Servizio Teatro”.