Il cult Ghost rivive al Politeama Genovese

Ghost, il grande successo cinematografico degli anni ’90, vincitore di due premi Oscar, uno per la miglior sceneggiatura originale e l’altro per la miglior attrice non protagonista a Whoopi Goldberg, è stato il protagonista del musical di ieri sera al Politeama genovese.

Diventato un cult movie della nostra epoca, il film riprende vita sul palco raccontando l’incredibile storia d’amore tra Sam Wheat, impiegato di banca di New York, e Molly Jensen, artista promettente, che nell’opera cinematografica sono interpretati rispettivamente da Patrick Swayze e Demi Moore.

Incredibile perché si tratta di un amore che va oltre la morte e il tempo: Sam, infatti, viene accidentalmente ucciso da un colpo di pistola durante un tentativo di rapina per mano del malvivente Willy Lopez e si trasforma in un fantasma. La pellicola, quindi, iniziata come un film sentimentale, prende la forma del drammatico-fantastico per trasformarsi ben presto in un thriller.

Ma ecco inaspettatamente entrare in scena il comico: Sam, intenzionato a far luce sul suo omicidio e a proteggere Molly, incontra sul suo cammino Oda Mae Brown, nel film l’eccezionale Woopie Goldberg, una truffatrice ignara di essere in realtà una sensitiva. Dopo scene di puro umorismo Sam convince Oda Mae ad aiutarlo e a recarsi da Molly per dirle la verità. La reazione della ragazza è, come prevedibile, scettica nonostante la medium le dia precise informazioni riservate, compreso il nome dell’assassino di Sam. Molly un po’ turbata e in cerca di conforto racconta tutto a Carl Bruner, collega e migliore amico di Sam, il quale la tranquillizza e le assicura che farà dei controlli.

Si scopre, così, che in realtà a escogitare la rapina è stato proprio Carl. Dall’animo avido e spregiudicato egli ricicla denaro sporco per conto della malavita locale all’interno dei conti bancari. Sam, prima di morire, aveva scoperto queste irregolarità, e aveva bloccato in particolare un conto con una password su cui ci sono 4 milioni di dollari che Carl deve consegnare ai narcotrafficanti.

Il film incalza così in una corsa in cui sia Carl che Sam cercano di impossessarsi dei soldi, uno per raggiungere i propri scopi criminali, l’altro per sventare il piano del malvagio avversario. E così con l’aiuto di Oda Mae nei panni della fittizia Rita Miller, Sam riesce a estinguere il conto imputato, prelevandone tutto l’ammontare e a donarlo a delle suore mendicanti in strada. Carl quando scopre l’accaduto diventa furioso e tenta insieme a Willy di uccidere le due donne. Ma grazie all’intervento di Sam, che nel frattempo ha imparato da un fantasma conosciuto in metropolitana a spostare gli oggetti, Oda Mae si salva da Willy che finisce ucciso investito e Molly si salva da Carl, che muore trafitto da una vetrata rotta. Entrambi vengono trascinati all’inferno da dei demoni oscuri.

Il film si conclude così con il lieto fine e l’ultimo saluto tra Sam, che finalmente può andare in Paradiso, e Molly a cui viene concessa dall’Alto la possibilità di rivedere per l’ultima volta il suo amato. Sam, che in vita non era mai riuscito a dire “Ti amo” a ma sempre e solo “idem”, pronuncia finalmente le tanto agognate parole “Ti amo Molly. Ti ho sempre amata tanto”.

Iconica la scena in cui Sam e Molly modellano il vaso d’argilla sulle note di Unchained Melody, brano composto da Alex North e Hy Zaret nel 1955, portato al successo dai The Righteous Brothers nel 1965, che proprio grazie al film tornò ai primi posti delle classifiche mondiali per essere interpretato in più di 500 versioni.

Il musical con la regia e la scenografia di Federico Bellone e la regia associata di Chiara Vecchi, ripercorre in modo molto fedele la trama del film, con l’eccezione della somma di denaro sul conto, nel film 4 milioni qui 10, e la morte di Carl che invece che morire trafitto viene ucciso da Oda Mae con un colpo di pistola.

I giovani e intraprendenti Mirko Ranù e Giulia Sol vestono i panni dei due protagonisti, Giuseppe Verzicchio, quelli dell’antagonista, e Maio Salvatore, quelli dell’assassino Willy Lopez.

Gli interpreti del musical

 

Colpiscono fin da subito le scene, i testi e i personaggi per la loro aderenza con quelle del film. Giulia Sol è l’esatta impersonificazione di Molly, con il suo taglio di capelli, la sua semplicità e freschezza, e Mirko Ranù è Sam, protagonista esuberante e insieme drammatico. Il pubblico segue passo passo con gli occhi calamitati sul palcoscenico una storia che conosce già ma che non vede l’ora di rivedere per emozionarsi oggi come trentadue anni fa.

Spettacolari gli effetti speciali a cura di Paolo Carta che lasciano a bocca aperta la platea a partire dalla trasformazione del corpo di Sam da morto a fantasma, agli oggetti volanti in metro, al passaggio di Sam in mezzo alle porte, al fantasma che entra nel corpo di Oda Mae, coadiuvati da un eccezionale uso di luci. Accattivanti le musiche di David Stewart, Glen Ballard, e Bruce Joel Rubin – nonostante i seri problemi di amplificazione che hanno accompagnato tutto lo spettacolo – e le coreografie dell’ensemble composto da Alex Botta, Clara Maselli, Simone Ragozzino, Natalia Scarponi, Carolina Sisto, Roberto Torri e Paolo Valenti.

Come nel film anche in qui spicca il personaggio di Oda Mae Brown grazie all’eccezionale interpretazione di Gloria Enchill, che incanta e affascina il pubblico con la sua verve esplosiva, la sua comicità e con la sua voce soul calda e potente, affiancata dalle altrettanto valenti Mitsio Paladino e Stephanie Dansou nei panni delle sorelle.

Ben riusciti poi i personaggi del fantasma dell’ospedale, impersonificato da Gianfranco Phino e quello del fantasma della metropolitana, interpretato da Renato Gnocchi.

Federico Bellone riesce, così, a far rivivere “Ghost” con tutte le sue sfaccettature e nella sua variegata commistione di generi thriller, romantico, drammatico e comico, che si amalgamano in modo originale e d equilibrato, facendo emozionare il pubblico genovese che attende intrepido scena dopo scena il grande finale con applausi calorosi.

Stasera e domani sera seguiranno due repliche dello spettacolo.