Benfante & Giarrocco: il Teatrino di Bisanzio una bella realtà genovese

Loro sono Andrea Benfante e Anna Giarrocco, strepitosa coppia nella vita e sul palco che da anni hanno dato vita al Teatrino di Bisanzio una realtà a Genova che sta prendendo sempre più piede anche grazie al genere che hanno scelto. Li abbiamo “sottoposti” a una intervista doppia.

Come mai avete scelto il nome Teatrino di Bisanzio?

ANDREA  Nel 2000 debuttai alla regia con uno spettacolo dedicato alla vita di Antonio de Curtis: Totò è il Principe di Bisanzio. All’epoca feci una mail ufficiale del progetto che si chiamava Bisanzio e Contorni. Da lì, la mail è rimasta. E da lì abbiamo cominciato io e Anna dodici anni più tardi. Ma adesso il significato è diverso: Teatrino perché siamo in due. Un teatrino che può diventare un vero e proprio impero con il pubblico, con le date… con il lavoro insomma e con lo scambio.

Vi siete ritagliati uno spazio tutto vostro e originale nel campo teatrale. Raccontateci come siete partiti e dove sperate di arrivare!

ANNA Poco tempo dopo esserci fidanzati abbiamo deciso di creare la nostra realtà teatrale, all’inizio focalizzandoci sul repertorio dell’antico varietà italiano! Solo da qualche anno abbiamo cominciato a sperimentare assieme anche un altro tipo di teatro, qualcosa di più vicino ai giorni nostri, qualcosa che si avvicini di più ad esplorare i sentimenti umani.

ANDREA Mi piacerebbe che il nostro Duo fosse portavoce dell’arte a due. Arte a tutto tondo. Non solo teatro, ma anche cinema, arte figurativa, musica. Ci sono tanti Duo che lavorano insieme e condividono lo stesso tetto coniugale. E uno dei nostri obiettivi è quello di poter collaborare, creare una rete di scambio e contaminazione mantenendo unici i nuclei di coppia, ma dando voce all’arte a due.

Il complimento più bello che vi hanno mai fatto?

ANNA Alla fine di ogni spettacolo, invitiamo le persone del pubblico a scrivere qualcosa sul nostro Guest Book, un quadernino che conserviamo gelosamente e che dà voce agli spettatori. Ebbene, per me il complimento più bello che ci è stato fatto, all’unanimità con ciò che pensa Anna fu scritto da una spettatrice: “Ci avete portati via… via… via…”. Andare a teatro ed essere portato via da ciò che vediamo sul palco non ha prezzo.

Benfante e Giarrocco in scena durante una loro performance

Cosa ammiri di lei e cosa non sopporti?

ANDREA  Il senso dell’umorismo un po’ british. Quando se ne esce fuori con le sue invenzioni comiche estemporanee non posso far altro che ridere con lei. Te lo posso assicurare: è molto più divertente di me. A volte, però, si butta giù per le mie richieste sempre ai limiti delle possibilità umane. Ogni volta alzo l’asticella per entrambe e questo la scoraggia. Ma poi riesce sempre a cavarsi d’impaccio dalle mie follie con talento e disinvoltura.

ANNA  Ammiro il suo non arrendersi mai quando trova difficoltà, il suo non fermarsi fino a che non ha superato l’ostacolo. E infatti alla fine miracolosamente, riesce sempre a risolvere il problema.  Naturalmente, essendo un perfezionista è molto severo e ci vuole poco per fargli perdere la pazienza. Non ha filtri per cui alcune volte sono io quella che si pone tra lui e il mondo per mediare.

Avete parecchi progetto al fuoco. Ce li raccontare?

ANNA  Siamo ansiosi di debuttare col nostro nuovo spettacolo già pronto da gennaio “Lilly e Felice: la vera storia di un amore proibito” in collaborazione con Nicoletta Tanghèri. È la storia vera dell’amore tra due donne nella Berlino del Reich. Il testo è stato scritto da me e la regia è di Andrea che interpreta anche i vari personaggi maschili che fanno da trait d’union alla vicenda.

ANDREA Con Vividavoce invece faremo delle cartoline sonore personalizzate su commissione. Il progetto si chiama “C’è Podcast per te”, per info ci possono contattare alla mail: podcastperte@gmail.com

Lavoreremo insieme anche da scritturati, in uno spettacolo non nostro, ma per ora rimaniamo sempre top secret! Pochi giorni fa invece a Imperia a Villa Grock, trasformata in un set di una coproduzione tra Ucraina e Italia “Umbrella Sky” con la regia di Zaza Buadze, abbiamo partecipato alla scena finale in veste di clown.

Un personaggio che ti porti sempre dietro?

ANNA Priscilla da “Stanlio & Ollio: un mondo d’allegria!” il nostro omaggio ai due artisti. Priscilla è la valletta svampita e pasticciona del  tronfio presentatore televisivo Chester e rappresenta Stanlio e mi ci ritrovo perché… anche io tendo a combinare pasticci involontari!

ANDREA Una volta chiesi a Ferruccio Soleri che rapporto aveva con Arlecchino, mi disse che era un personaggio come un altro. Questa risposta mi lasciò malissimo all’epoca. Pensavo che l’attore si portasse a casa la maschera e ci parlasse… Oggi anche io appena smetto i panni lascio il personaggio lì dov’è.  Però mi porto dietro Chester in maniera involontaria, come fa Anna con Priscilla perché la dinamica alla Stanlio e Ollio è alla base della nostra quotidianità. Un esempio? “Anna, invece di stare li imbambolata vuoi fare qualcosa per aiutarmi?” “Cosa posso fare?” “Prendi quella cassa e spostala sul fondo”. Lei la prende e strappa il filo perché lo stava calpestando col piede. Silenzio. “Posso fare ancora qualcosa per te, Andrea?” “Si. Levati da torno!” Sipario. E questa non era una gag: ma la tragicomica scenetta di una coppia nella vita e nell’arte!