Uto Ughi: “Gallina vecchia fa buon brodo”

Non sembri irriverente il titolo di questo articolo nei confronti di un artista straordinario quale è Uto Ughi. E’ stato lui stesso, ieri sera, al Carlo Felice a ricordare il famoso “adagio” del vecchio pennuto. Lo ha fatto naturalmente con la sua consueta autoironia quando ha ricevuto dalle mani del presidente della Giovine Orchestra Genovese Nicola Costa un piatto d’argento quale riconoscimento per la sua fedeltà alla gloriosa Società di concerti (che nel 2022 festeggia tra l’altro i 110 anni di attività): Ughi infatti aveva appena 15 anni nel 1959 quando si presentò per la prima volta davanti al pubblico genovese. Sessantatrè anni fa!

Uto Ughi sul palcoscenico del Carlo Felice con il pianista Michail Lifits e il presidente della GOG Nicola Costa

 

Una carriera, quella di Ughi, portata avanti con rigore e passione e con tanta generosità nei confronti della platea che non a caso lo ha sempre amato. Di questa reciproca simpatia si è avuta ieri l’ennesima dimostrazione. Carlo Felice sufficientemente affollato nonostante le paure per il Covid e grande impegno sul palcoscenico da parte del violinista e del suo eccellente pianista accompagnatore, Michail Lifits, elegante nel fraseggio, solido nella tecnica.

Programma ben congegnato aperto dalla interessante e complessa Ciaccona di Vitali. Poi due colonne portanti del sonatismo ottocentesco quali la Sonata in la maggiore di Franck e la Sonata op. 108 di Brahms. E, infine, l’“Introduzione e Rondò brillante” di Saint Saens.

Particolarmente concentrato, sostenuto in maniera impeccabile da Lifits, Ughi ha puntato nelle due Sonate soprattutto su una contenuta cantabilità, mettendo da parte quell’atteggiamento più passionale ed esuberante che ne caratterizzava in passato certe performance. Un violinismo meditato, curato nel fraseggio, in certi momenti quasi “trattenuto”.

Poi la brillante esecuzione di Saint Saens ha chiuso il programma ufficiale prima dei bis culminati in un’altra pagina virtuosistica, la divertente “Ridda dei folletti” di Antonio Bazzini.

Successo, insomma, tanti applausi e per la GOG un buon inizio di 2022.