Ottima partenza per l’inaugurazione della Stagione Sinfonica dell’Opera Carlo Felice Genova grazie al Concerto per pianoforte e orchestra n. 3 in do minore op. 37 di Ludwig van Beethoven e alla Symphonie fantastique op.14 di Hector Berlioz con la bacchetta del maestro Donato Renzetti e Nicolò Ferdinando Cafaro, già vincitore del Premio Venezia 2022, al pianoforte. Una scelta di programma nel solco dei grandi virtuosi, a partire dal concerto beethoveniano notissimo, con il tema che passa dagli archi ai fiati fino ai violini per volgere poi al secondo tema con tutta la malinconia di clarinetti e flauti. Grandiosa la coda del primo tempo con l’orchestra che dispiega tutta la sua potenza. Il largo in tonalità maggiore vede l’incipit adamantino del pianoforte più in senso direzionale che di largo pathos, rendendo bene l’idea della tensione compositiva e dell’equilibrio formale e filologico costante nell’interpretazione cafariana. Terzo movimento ben calibrato, in cui spiccano clarinetto e pianoforte sino al finale in maggiore che fa da contraltare per toni e per brillantezza con il malinconico inizio. Caloroso il pubblico del Carlo Felice, con tante scuole e ragazzi anche al primo accostamento con la classica, fattore di per sé positivo. Lunghi applausi a Cafaro, pianista dalle indiscutibili doti e ironia, generoso con gli astanti con i suoi due bis dal jazz alla vera e propria chicca del Valzer op. 64 n.2 di Chopin in cui ha dato una lettura nuova e molto delicata.
Seconda parte visionaria ed esistenziale con Berlioz tra luci e ombre, un turbine al ritmo di valzer, le scene campestri e poi l’allegretto con la marcia solenne sino all’epifania del celebre e graffiante “sogno di una notte di Sabba” e la trascrizione del Dies irae che riaffiora nelle pieghe del tormento e delle tenebre. Geniale la resa d’atmosfera. Acclamato a lungo il maestro Renzetti.