Riparte l’attività del Centro Paganini con varie iniziative previste fra settembre e novembre.
Lunedì 15 settembre prossimo il Salone di Rappresentanza di Palazzo Tursi (ore 18) ospiterà un incontro articolato in due parti.
Gli Atti del Convegno
Alla presenza dell’assessore alla cultura del Comune Giacomo Montanari, verranno presentati gli atti della giornata di studi svoltasi nel dicembre scorso presso l’Accademia Ligure di Scienze e Lettere e dedicata al “Demoniaco al tempo di Paganini tra musica, arte e letteratura”. Il volume è edito da Serel International/Stefano Termanini editore.
L’accostamento al “diabolico” è stato un tema ricorrente nella vita di Paganini e ne ha accompagnato la memoria fino ai giorni nostri.
La Giornata di studi che il «Centro Paganini» ha organizzato nel dicembre 2024 ha inteso ampliare l’orizzonte della riflessione esaminando il tema del diabolico al tempo di Paganini non solo nella musica, ma anche nella letteratura e nelle arti visive. Un tema, dunque, trasversale, per dimostrare che Paganini non costituiva affatto un caso unico, ma si inseriva piuttosto in un clima intellettuale in cui la dualità tra il diabolico e l’angelico ricorreva frequentemente nelle arti come nella poesia, in un’epoca in cui alla ragione si opponeva l’istintività e la irrazionalità e l’uomo era sempre più portato a misurarsi con una dimensione extraumana. La musica come «linguaggio degli angeli», aveva scritto Wackenroder. E non a caso in Paganini l’elemento diabolico del virtuosismo più esasperato conviveva con quello angelico di una cantabilità purissima, tanto che, dopo averlo ascoltato, Schubert aveva affermato: «Ho sentito cantare un angelo».
All’incontro parteciperanno i curatori del volume (Mariateresa Dellaborra, Roberto Iovino e Danilo Prefumo) l’editore Stefano Termanini e alcuni dei relatori partecipanti alla Giornata di Studi.
Il ricordo di Mario Trabucco

A seguire verrà ricordato il violinista ligure Mario Trabucco, scomparso alcuni mesi fa. Trabucco, docente al “Paganini”, già primo violino di varie orchestre italiane (fra le quali quella del Carlo Felice), grande interprete paganiniano, è stato anche il curatore per molti anni del Cannone. E’ stato un eccellente docente, e un violinista di grande sensibilità, attivo sia come solista ,sia in formazioni cameristiche. Ed è stato profondamente legato alla sua Leivi dove tanti anni fa fondò anche un Coro e dove ha continuato ad operare sul piano culturale fino alla sua improvvisa scomparsa. A rievocarne la figura umana e artistica, saranno la figlia violinista Sylvia e due suoi amici e partner musicali, il chitarrista Josè Scanu e il violoncellista Matteo Ronchini. Nell’occasione saranno proiettati due interessanti video, stanziati nel tempo e relativi ad altrettanti concerti tenuti da Trabucco, come solista e in duo con Josè Scanu.