La Germania celebra Beethoven

Da mesi Bonn, la piccola città sul Reno, un tempo capitale della repubblica federale tedesca, è in fibrillazione … qui, duecentocinquanta anni fa, il 16 dicembre 1770, nasceva Ludwig van Beethoven. Naturalmente anche in Germania, a causa del Coronavirus, oggi è tutto bloccato, – persino lo stesso Wagner-Festival di Bayreuth è stato rimandato al 2021 – e non sappiamo al momento attuale quando sarà possibile riprendere la normale attività … nondimeno proprio a Bonn si è aperto lo scorso dicembre un percorso giubilare dedicato al grande Ludwig, un percorso che prevede un programma estremamente variegato di concerti, mostre, conferenze. Beethoven è oggi un eroe universale e, per ricordare il 250/o anniversario della sua nascita, l’intero anno sarà costellato di grandi appuntamenti in tutto il mondo, da Vienna, la città in cui trascorse la maggior parte della sua esistenza, a New York, da Roma a Parigi … ma cuore delle celebrazioni sarà ovviamente Bonn, dove il nostro percorse i primi passi, città in cui avrà luogo un evento al giorno fino al prossimo 17 dicembre. Per la serata conclusiva, salirà sul podio dell’Opera House il maestro Daniel Barenboim per dirigere la Nona Sinfonia con la sua Western-Eastern-Divan Orchestra e lo European Youth Choir condotto da Simon Halsey. E nel frattempo innumerevoli altri concerti, anche se l’emergenza sanitaria ne causerà presumibilmente il rinvio. Ecco dunque le consuete maratone, annunciate dalle principali orchestre della Germania, tra cui i celeberrimi Berliner Philharmoniker, pronti ad eseguire gran parte della musica da camera di Beethoven il 25 e 26 aprile o lo Staatskapelle Berlin sotto Daniel Barenboim, che suonerà tutte e nove le sinfonie di Beethoven in quattro cicli dal 4 aprile. A settembre Igor Levit si esibirà in tutte le sonate per pianoforte al Musikfest di Berlino, mentre nella Konzerthaus di Dortmund, il 28 giugno, tutte e nove le sinfonie di Beethoven verranno suonate nel corso di una sola giornata. Naturalmente pesco nel mucchio, poiché le iniziative in campo, non solo strettamente musicali, sono veramente innumerevoli, come l’esecuzione della Missa Solemnis il 21 agosto sotto la direzione di Kent Nagano nella Cattedrale di Colonia o la possibilità di ammirare lo spartito della Nona e di un centinaio di altre composizioni di Beethoven, custoditi presso la Biblioteca di Stato di Berlino, nella mostra intitolata “Diesen Kuss der ganzen Welt!”. Tema centrale dell’anno dell’anniversario dovrebbe essere la riscoperta di Beethoven, In effetti secondo Malte Boecker, direttore artistico della Beethoven Jubilee Society, l’obiettivo non è quello di garantire semplicemente un maggior numero di concerti, in cui vengano eseguite sinfonie, sonate per pianoforte o quartetti per archi, ma aprire, nell’ambito della ricerca musicologia e, se possibile, della recezione comune, nuove prospettive su Beethoven. Insomma, secondo Boecker e gli altri promotori di BTHVN2020, si tratta di dire addio alla consueta rappresentazione del misantropo sordo e far apprezzare al grande pubblico l’immagine di un visionario, di un progressista che credeva nella libertà, nell’uguaglianza, nella fratellanza, negli ideali della Rivoluzione francese – argomenti che appaiono ripetutamente nel suo lavoro. Molti progetti nell’anno dell’anniversario riprendono quindi gli ideali e le visioni di Beethoven e provano ad avvicinarlo da diverse angolazioni, seguendo l’acronimo BTHVN … Ecco dunque B come Bürgers, che significa cittadini. Un gigantesco «party» per gli occhi, una processione luminosa che segnerà con installazioni scenografiche e illuminotecniche i luoghi topici frequentati dal compositore, dalla casa natale all’università, dai parchi alle sponde del Reno (ventidue pannelli-video realizzati dalla studio Müller-Riege di Monaco saranno dislocati in città documentando e illustrando la vita di Beethoven). T come Tonküstler ovvero compositore. Per tutto il 2020 il consueto Beethovenfest, che in genere si svolge a settembre, viene espanso e infarcito di composizioni di musica contemporanea realizzate ad hoc e ispirate al maestro: brani jazz, pop, rock. H come Humanist. Oltre 2500 concerti in tutta la Germania, ma concentrati a Bonn, verranno eseguiti in case private organizzati dagli stessi cittadini, che apriranno le porte ai turisti. Poi V come Visionario, una chiatta musicale navigante il Reno e il Danubio, da Bonn a Vienna, suonerà e diffonderà liriche sperimentali appositamente realizzate. Infine N come Natura, una  moltitudine di picnic musicali (Beethoven Pastoral Project) si svolgeranno tra le colline circostanti Bonn, in omaggio alla visione naturalistica evidente nella sinfonia Pastorale. Insomma, 250 anni di genio infinito concentrati, virus permettendo, in pochi mesi … eroe romantico prima ancora che avesse luogo una vera e propria musica romantica, icona radicata poi della più eccelsa e astratta delle Arti, la Musica. Chiunque sia interessato potrà consultare il calendario completo su https://www.bthvn2020.de/en/.

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