Sala gremita come non mai, tante bandiere gialle e azzurre sventolanti in platea. Ieri sera il concerto tenuto al Carlo Felice dal Coro Accademico Nazionale Ucraino Veryovka è stata una splendida festa di musica e di civiltà.
Genova si è stretta intorno alla comunità ucraina, non solo accogliendo tanti profughi e avviando generose raccolte benefiche, ma anche sul piano culturale: nei giorni scorsi tre giovani allieve di recitazione scappate dal Paese in guerra, sono state accolte nella Scuola del Teatro Nazionale. E il concerto di ieri sera ha costituito un altro momento di incontro e, per i genovesi, di conoscenza di un repertorio popolare ricco di sfumature, di argomenti, di climi espressivi diversi.
Il complesso che ha scelto Genova come prima tappa del suo tour italiano e nei prossimi giorni girerà altre piazze a bordo di una nave Costa, è formato da una ottantina di elementi fra coristi, danzatori e piccola orchestra nella quale accanto a strumenti classici (archi e fiati) figuravano anche strumenti del mondo popolare come il cymbalom, la fisarmonica, il banduro.
L’esito della serata è stato splendido non solo per la bellezza di tante pagine (alcune canti femminili erano di straordinaria ispirazione lirica), ma anche per la bravura degli interpreti, lodevoli per l’equilibrio e l’affiatamento dei gruppi e per le doti individuali. Nel settore strumentale il suonatore di cymbalom ha regalato una performance strabiliante e così ha fatto pure un flautista protagonista di un assolo davvero notevole con il flauto di Pan.

Il gruppo danzatori ha offerto alcuni brani acrobatici accolti da ovazioni e il coro ha regalato momenti molto diversi alternando lirismo a brillantezza, dramma a commedia. In scaletta anche due omaggi italiani, O sole mio e Mamma Maria dei Ricchi e Poveri.
Per la cronaca lo spettacolo è stato introdotto da doverosi interventi istituzionali. Con il sovrintendente Claudio Orazi a far da padrona di casa è stata l’assessore alla cultura della Regione Ilaria Cavo che ha voluto fortissimamente questa iniziativa e che, affiancata dall’attrice Alice Arcuri ha introdotto gli altri oratori: in apertura Nino Ronzitti dell’Istituto Ligure della Resistenza, rappresentanti della comunità ucraina e Massimo Nicolò vicesindaco del Comune; dopo l’intervallo l’arcivescovo Marco Tasca e il sindaco Marco Bucci. E’ stato letto anche un messaggio di saluto del ministro Dario Franceschini.
Finale con applausi interminabile e il bel gesto di una spettatrice che è salita sul palco e ha regalato una rosa a uno strumentista.