Palazzo della Meridiana all’insegna del Barocco meno conosciuto, con tantissimi inediti, per la mostra “Barocco segreto. Arte genovese dalle collezioni private”, a cura di Agnese Marengo e Anna Orlando, aperta sino al 10 luglio 2022, con una selezione di opere provenienti da collezioni private. Nell’esposizione, in un piacevole allestimento, sfilano le opere dei principali interpreti di quella straordinaria stagione artistica, come il pioniere Bernardo Strozzi, l’eccentrico Gio. Benedetto Castiglione detto il Grechetto, i grandi maestri Valerio Castello, Domenico Piola e Gregorio De Ferrari, fino al proto-rococò dei fratelli Bartolomeo e Domenico Guidobono e molti altri ancora. Info qui: www.palazzodellameridiana.it/mostra-barocco-segreto/.
La manifestazione si è arricchita di un evento parallelo grazie all’estro e all’inventiva di Donatella Ferraris e dell’Associazione Accademia del Chiostro APS. Sono iniziati infatti – tra l’altro con un’ottima partecipazione nonostante la concomitanza di eventi in città compresi quelli musicali – “ I Giovedì della Meridiana” , una serie di 4 concerti cadenza mensile che proseguiranno il 12 maggio, il 16 giugno e il 7 luglio giornate nelle quali la mostra sarà aperta fino 21,00 per offrire l’abbinata esposizione-concerto (il biglietto d’ingresso ad € 8,00 -visita mostra e singolo spettacolo-; carnet per i 4 concerti € 30,00 -compreso visite- quando si potrà assistere a detti appuntamenti).
“Il Barocco quest’anno per Genova è un’occasione importante –dice Donatella Ferraris- ed è stata caratterizzata, dopo l’inaugurazione alle Scuderie del Quirinale e successivamente a Palazzo Ducale, anche dall’apertura della splendida mostra negli splendidi spazi di Salita San Francesco 4. Far conoscere al pubblico, con eventi pensati per includere piuttosto che escludere tramite pagine poche comprensibili la musica barocca, ha significato evidenziare aspetti inediti e curiosità capaci di arricchire questo periodo storico già così pieno di contrasti. La caratteristica dell’orchestra è l’unione di giovani talenti emergenti e artisti che vantano nel loro curriculum esperienze di altissimo livello in contesti nazionali ed internazionali. L’affiatamento è straordinario e deriva da una collaborazione pluridecennale. Ringraziamo Palazzo della Meridiana e la famiglia Viziano per l’opportunità di far conoscere il nostro barocco segreto”.
La partenza intitolata “Vivaldi vs Vivaldi” poteva sembrare inusuale. “L’omaggio barocco – spiega Ferraris- inizia con qualcosa che lì per lì sembra non avere assonanze con Genova e che invece con Vivaldi si attaglia eccome. Penso proprio al palazzo vicino a quello della Meridiana”… Già, perché non tutti conoscono le vicende che hanno interessato i 27 volumi della musica di Vivaldi. Per gli storici nel 1745 si trovavano a Venezia nella biblioteca di un senatore veneziano, il conte Jacopo Soranzo, poi passarono nelle mani di Giacomo Durazzo. Il nipote Girolamo, ultimo doge di Genova, li trasferì infatti nella Superba dove rimasero per circa un secolo e fu solo verso gli anni Trenta del Novecento che gli eredi accettarono di venderla ricomponendo così il “lascito vivaldiano” a Torino.
Ma torniamo alla musica. Quando si parla di Barocco in musica si fa riferimento a grandi tinte e l’Accademia del Chiostro ha subito condotto l’ascoltatore in una gamma di colori completamente diversa da quella a cui siamo abituati. Per di più con facilità, con immediatezza. Merito del direttore Massimo Vivaldi e degli interpreti, a cominciare dalle due soliste, la violoncellista Anastasia D’Amico e la violinista Francesca Del Grosso che certo con la loro eleganza ed esuberanza, indiscussa nonostante la giovane età, ricordano i fasti delle “ragazze di Vivaldi” di quei tempi lontani. Piacevole la sequenza delle opere, molto note, del “prete rosso” interpretati da un’orchestra dove la prevalenza femminile è assolutamente evidente. Calorosi gli applausi, godibilissimo il bis, un rewind delle Stagioni di Vivaldi in 4 minuti interpretato da D’Amico e Del Grosso.
Il prossimo appuntamento è previsto il 12 maggio alle 21 ed è intitolato “Il Barocco Europeo”. “Evidenzieremo –spiega Donatella Ferraris- il legame tra Italia e Germania in musica. Il caso più emblematico? Johann Sebastian Bach e Antonio Vivaldi, con il sommo Maestro tedesco che ha copiato buona parte della musica del collega veneziano. Meno dimostrabile che questa ripetuta pratica, a lume di candela, abbia portato Bach a una perdita progressiva della vista culminante nella cecità completa dell’ultimo periodo della sua vita. Al di là dell’aneddotica, questo fatto testimonia l’enorme interesse che Bach, il più “internazionale” dei compositori dell’epoca barocca, nutriva nei confronti della musica italiana. Quella di Vivaldi, in particolare, che certo gli fornì materiale e ispirazione per le sue composizioni strumentali, concerti solisti in particolare.
Proprio Vivaldi e Bach aprono il secondo concerto della stagione barocca al Palazzo della Meridiana, il primo con una freschissima Sinfonia per archi, il secondo con il suo monumentale Concerto per due violini. Eseguito quest’ultimo, nelle parti soliste, dai violinisti esperti dell’Ensemble, Alessandro Alexovits e Angelo D’Amico, che creano così un filo conduttore che unisce le generazioni presenti in questa orchestra. Completano il programma due composizioni di Baldassarre Galuppi e di Francesco Durante, rispettivamente di scuola veneziana e napoletana, che nelle loro migliori composizioni non hanno nulla da invidiare ai loro “colleghi” più titolati. In questa occasione, l’Ensemble di archi de L’Accademia del Chiostro sarà diretto da Filippo Torre, direttore principale della prestigiosa orchestra Jean Sibelius di Rapallo”.
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