Festival Combin en Musique, i tre concerti finali dal jazz all world music

Se può essere curioso e insolito ascoltare un contrabbasso in una veste solista, in primo piano, ancor più insolito e curioso sarà ascoltare un dialogo tra due contrabbassi. Alla maestria di Ares Tavolazzi, bassista e contrabbassista di fama internazionale, che ha dato un importante contributo alla storia della musica italiana, si aggiungerà di fatto in contrappunto lo strumento di Federico Bagnasco, direttore artistico del festival. Il concerto è una produzione originale Combin en Musique. Nasce così l’appuntamento del 16 agosto alle 21 all’ingresso delle miniere, La Cou, Ollomont: gli strumenti si sveleranno in molteplici voci e colori, muovendosi in territori di confine, tra il jazz e la musica popolare, con riferimenti classici e sperimentazioni più ardite.

“E’ nato tutto in un certo senso da internet- spiega Ares Tavolazzi- avevo ascoltato in rete l’opera di Federico Bagnasco ‘Le Trame del Legno’ e lo cercai su Facebook. Gli scrissi, lui venne ai miei concerti, poi, dopo diversi scambi di idee, ho pensato che un evento a due di questo tipo sarebbe stato costruttivo e stimolante. Del resto per suonare insieme abbiamo dovuto scavare nelle dualità e nelle convergenze muovendoci sulla timbrica così profonda del contrabbasso. Da qui ‘Deep Conversations’ e non solo: abbiamo dovuto guardare dentro noi stessi per entrare in sintonia, per creare un collegamento”.

Entusiasmo al pari per Federico Bagnasco: “Sono molto felice e onorato della presenza di Ares Tavolazzi al festival in questo concerto insieme. Sono cresciuto anche ascoltando il suo basso dai dischi e i concerti di Guccini, quando ero più giovane,  fino alla scoperta degli Area quando ho iniziato ad appassionarmi seriamente alla musica, e più tardi, intraprendendo lo studio del contrabbasso come esempio di straordinario jazzista”.

Il Festival Combin en Musique vede altri due appuntamenti di assoluto valore: il 19 agosto alle ore 21 “Esperanto” con Luca Falomi, Riccardo Barbera e Rodolfo Cervetto, mentre il 23 agosto alle ore 18 a Le Fonderie, La Fabrique, Valpelline “Cello Ribelle, Almost3”. 

Il legame del trio Esperanto è musica strumentale d’autore nella quale s’incontrano idiomi differenti, dal jazz alla world music passando per la musica sperimentale e quella d’avanguardia. Melodia e improvvisazione trovano il loro spazio all’interno di composizioni che si distanziano dai cliché e sintetizzano nuovi vocaboli sonori e mondi musicali. Esperanto live è uno spettacolo suggestivo, caratterizzato da una forte interazione tra i musicisti, coinvolgente ed emozionante, dove le composizioni originali si alternano a rivisitazioni di celebri pagine della musica strumentale internazionale. Un itinerario fuori dallo spazio, dal luogo e dal tempo, capace di prendere per mano l’ascoltatore e portarlo a esplorare nuovi mondi e suoni. Il trio ha da poco prodotto il suo primo album dal titolo omonimo Esperanto, che verrà pubblicato internazionalmente dall’etichetta giapponese DaVinci Publishing a maggio 2020. Caratterizzato da composizioni ricercate, che lasciano comunque ampio spazio all’improvvisazione, l’album pur avendo una forte matrice jazzistica per scelte armoniche e solistiche, ha un respiro musicale che lo porta tra la world music e la musica d’avanguardia. Registrato dal noto sound engenieer Marco Canepa, il lavoro vanta la presenza di due ospiti di rilievo: Javier Girotto al sax e Fausto Beccalossi alla fisarmonica.

L’evento di chiusura del 23 agosto “Cello ribelle” è un viaggio alla scoperta di uno strumento dalle innumerevoli sfaccettature, che perde la sua patina meramente “classica” per acquisire ogni volta personalità diverse e inattese: il violoncello di Stefano Cabrera sa stupire l’ascoltatore facendosi chitarra, basso, percussione, sitar. Alla sonorità più acustica si affianca inoltre l’uso di loop ed effetti, in un’efficace commistione tra classicismo e modernità. Al violoncello si unisce la voce di Flavia Barbacetto, in un dialogo divertente, intenso e appassionato a spasso per la musica d’autore: da Gaber a Van Wood, da De André a Renato Carosone.

“Abbiamo ripreso i concerti dopo il lockdown e venire al festival Combin en Musique diretto da Federico Bagnasco è molto importante -spiega Stefano Cabrera- le nostre sonorità così intime, voce e violoncello, renderanno al meglio in un contesto come questo a Le Fonderie, La Fabrique, Valpelline”. Il duo è nato circa dieci anni fa e la dicitura“Almost3” sta ad indicare goliardicamente  il terzo incomodo tra i due: “C’è stato un periodo in cui avevamo 3 violoncelli e una casa piccolissima, è nato da qui” scherza il duo. “Per il repertorio -continua Stefano Cabrera- abbiamo incominciato con cover internazionali poi abbiamo via via trovato lo spazio giusto e le nostre peculiarità muovendoci attraverso la canzone d’autore da Buscaglione e Gian Maria Testa a Gaber, a De André fino alle pagine anni Sessanta non platealmente note, come alcuni brani di Van Wood. All’interno del programma poi spesso eseguo anche alcuni pezzi da solista con sonorità molto vicine al jazz o al rock”.