Paolo Isotta, Il Canto degli animali

“I nostri fratelli e i loro sentimenti in musica e poesia”. Questo il sottotitolo e la tematica fondamentale del libro “Il Canto degli animali”, scritto dal celebre storico della musica e critico musicale Paolo Isotta ed edito da Marsilio Editori. Una lettura densa e coinvolgente, che merita di essere consigliata in virtù dell’altissima qualità culturale dei suoi contenuti e della sensibilità e profondità di pensiero con cui essi vengono elaborati.

Come rimarcato dall’autore nell’avvertenza iniziale, il testo si configura come un’“antologia personale”: non vuole infatti essere un’enciclopedia o un trattato sistematico, ma un viaggio libero e soggettivo tra “meraviglie musicali, poetiche e narrative” che trattano dell’affascinante interconnessione tra animali, uomo ed arte, lungo un arco temporale che va dall’antichità classica fino ai giorni nostri. Interessante la genesi, raccontata dall’autore stesso nell’avvertenza: il libro nasce a seguito di una lezione sul tema “L’espressione degli animali ovvero il loro linguaggio e i loro sentimenti, che attraverso il linguaggio si esprimono” tenuta dall’autore durante il convegno “Le due culture”, organizzato annualmente presso l’istituto di ricerca Biogem di Ariano Irpino dal direttore Ortensio Zecchino, e nel quale umanisti e scienziati si confrontano su una stessa tematica.

La grande premessa fondamentale su cui si basa il libro è costituita dal concetto di fratellanza tra uomo e animale, derivante non solo dalla comune origine o dalla convivenza sul medesimo pianeta, ma anche da un “sentire” condiviso, da sentimenti profondi solo in parte determinati dall’istinto, ed espressi tramite un linguaggio ed una soggettività. Di questa verità l’uomo ha consapevolezza sin dall’antichità, e nonostante un rapporto spesso conflittuale purtroppo ancora oggi perdurante, vi sono anche innumerevoli e straordinari esempi di amicizia e collaborazione tra l’uomo e i suoi “fratelli animali”, esempi giunti fino a noi in quanto formalizzati e sublimati attraverso l’arte. Questi ed altri sono i concetti e gli spunti di riflessione che risaltano dai 19 capitoli del libro, densi di citazioni tratte dalle pagine più alte della storia della poesia e della musica, da Ovidio, Virgilio, Leopardi, Baudelaire a Rossini, Haendel, Vivaldi, Wagner, solo per nominarne alcuni. “Fil rouge” di tutta la narrazione è il personale grande amore dell’autore per la natura e per gli animali: egli afferma infatti con forza la sua contrarietà ad ogni forma di violenza e tortura contro di essi, e dedica il suo lavoro “a tutti quelli che lottano contro la caccia, in cielo, sulla terra, nel mare”.

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