Paganini e la chitarra d Federico Briasco

Nato a Savona e diplomatosi col massimo dei voti presso il conservatorio “Niccolò Paganini” di Genova, Federico Briasco si è esibito giovedì sera (nell’ambito del Paganini Genova Festival) presso l’Oratorio di San Filippo in un concerto di chiara ispirazione paganiniana, ma non solo.

Briasco infatti si rivela anche compositore e ha aperto il concerto con il brano Gesù bambino del 1970, una delicata dedica al divino infante, con note di estrema dolcezza.

Del compositore genovese, grande amante della chitarra, mai suonata in pubblico però, se non in occasioni private e colloquiali, sono state eseguite Due sonatine M.S 85 n.1 in do maggiore  e n.4 in do maggiore, caratterizzati da vivacità e brillantezza e una struttura molto lineare, dieci Ghiribizzi M.S. 43 n.-1-10, brani molto leggeri di genere disimpegnato, composti per una ragazzina di 14 anni, e infine la Grande Sonata in La maggiore per chitarra M.S. 3, il brano sicuramente più impegnativo di Paganini tra quelli proposti.

Nel programma figuravano anche alcuni brani di Mauro Giuliani, definito già all’epoca il “Paganini della chitarra”, che seppe conquistare la stima di Paganini stesso, ma anche di Rossini e pare di Beethoven. Briasco ha interpretato in modo molto vivace la Rossiniana n.1 op 119, che ripropone motivi tratti dalle opere di Rossini, grande amico di Paganini, e tra cui è particolarmente riconoscibile l’aria di Angelina “Non più mesta accanto al fuoco” da Cenerentola, ma anche le variazioni su La follia di Spagna op.45, in cui già si avverte l’inclinazione di Briasco verso la musica spagnola.

Questa inclinazione appare chiara in seguito con l’esecuzione di Spanish Capriccio di Maurizio Colonna, dove risuonano gli echi di uno stile, quello spagnolo, decisamente inconfondibile.

Il pubblico presente si è dimostrato entusiasta, richiedendo addirittura tre bis al chitarrista, che si è offerto volentieri, anche se con un po’ di piacevole stupore, dedicando il primo bis alla moglie presente in sala.