Una “favola” pittorica all’interno di una costruzione storica che rivede il lieto fine, come la Casa Alpina di Ollomont, in cui è in corso il sapiente restauro filologico portato avanti dal restauratore Michele Rimassa e dall’event manager ed ex amministratrice comunale Simona Oliveti, genovese trapiantata in Valle per scelta. Dal 23 luglio al 28 agosto la sala centrale della Casa Alpina, tra l’altro gestita dai Padri Barnabiti di Genova per decenni, accoglie la mostra di Fulvia Mendini “Favola in fiore”: una calibrata selezione di opere dedicate alla natura e alle creature dell’immaginario che impreziosisce la struttura. L’esposizione, con inaugurazione sabato 23 luglio alle ore 17, è curata da Alberto Fiz, e succede al primo grande evento dell’estate 2021, “Fondali Oceanici” di Vanni Cuoghi.
“La mostra – spiega il curatore Alberto Fiz – rappresenta l’occasione per riflettere sulla natura attraverso opere di forte suggestione dove il segno si sviluppa in maniera imprevedibile creando continue mutazioni. Lo spettatore si trova di fronte a un caleidoscopio d’immagini con cui interagire accogliendo le sottili provocazioni dell’artista che consentono di superare le convenzioni annoiate dello sguardo”.
Due i lavori inediti realizzati appositamente per la mostra alla Casa Alpina dedicati a Ollomont. Si intitolano rispettivamente “La genziane di Ollomont” e “I botton d’oro di Ollomont”, accomunati dall’indagine particolareggiata sul mondo della natura, che prende vita dalla pennellata minuziosa ed immaginifica dell’artista milanese.
“La cernita di opere effettuata da Alberto Fiz – aggiunge Fulvia Mendini – si è concentrata sul tema floreale con 8 disegni su carta, 2 quadri su tavola e un mandala su tela, una vera e propria cosmogonia di segni. Le opere realizzate per l’evento sono su legno e rappresentano un fiore raro e ricercato ed uno più comune della vallata, richiamando così i colori del territorio. In generale si parte dall’idea archetipica della montagna, con tutte le sue sfaccettature, anche quelle fantastiche, come dimostrano le incursioni di animali tra cui il drago d’oro e l’uccello del paradiso, virando a tratti nell’esotico, in mondi lontani, correndo sulle ali dell’astrazione”.
La vegetazione, le forme della natura, si colorano di un incanto senza fine, in un luogo dove si apre la porta dell’immaginazione e il contatto con il sogno. E’ un novello realismo magico: una realtà talmente particolareggiata da cambiare pelle e diventare finzione. Cromie decise e linee capaci di spaziare oltre le immagini mitiche, oltre il razionale, e regalare un volo nella libertà, quella stessa che traspare fuori, tra le cime incontaminate di Ollomont, creando una sorta di “metamostra”, di prodigio nel prodigio.
“La mostra – scrive nel bel catalogo di accompagnamento Fiz- nella coinvolgente e suggestiva Casa Alpina di Ollomont (..), è un omaggio (innaturale?) alla natura e ai suoi segreti in un dialogo rinnovato col luogo: l’artista ne ha saputo cogliere l’atmosfera incontaminata senza avere la necessità di frequentarlo, come se ci fosse stata un’immediata affinità elettiva con questa conca difesa dal Grand Combin che ne preserva l’identità”.
“L’ idea- spiega la gallerista Simona Oliveti – è quella di condividere con abitanti e turisti la trasmutazione visiva, quella chimica felice del colore che caratterizza Mendini. In occasione dell’inaugurazione abbiamo organizzato un brindisi in collaborazione con Silvia Tavella , food designer e curatrice del blog “La regina del focolare” , che preparerà l’aperitivo prendendo spunto dalle opere della Mendini. La sera del 17 agosto verrà inoltre proposta una cena sul tema della mostra appositamente studiata da Silvia Tavella e preparata di fronte ai partecipanti che potranno gustarla nei locali della mostra alla luce di candele ammirando i quadri della Mendini. Ringraziamo per il patrocinio il Comune di Ollomont e i tanti professionisti che si sono messi in gioco nel progetto”.
“Cucinare con i fiori è una delle mie passioni e sarà il leitmotiv della serata – spiega Silvia Tavella – perché i fiori regalano ai piatti profumo e colore, ma soprattutto la loro ineguagliabile grazia. L’idea è proprio quella di fare di ogni piatto una piccola opera d’arte, giocando con l’equilibrio delle forme e dei colori, senza dimenticare gusto e sapore. I fiori di Fulvia Mendini sono stati per me di grande ispirazione. La tavolozza di colori che presenterò sulla tavola dell’inaugurazione della sua mostra è essenziale, per rispecchiare la semplicità e la meraviglia del paesaggio alpino. Il resto vorrei che rimanesse una sorpresa”.
BIOGRAFIA
FULVIA MENDINI
Fulvia Mendini nasce a Milano nel 1966, dove vive e lavora.
Dopo gli studi di illustrazione e grafica all’ Istituto Europeo di Design, ha lavorato nell’Atelier Mendini, collaborando con varie aziende per progetti editoriali e di grafica. In seguito inizia una ricerca pittorica e decorativa personale, approfondendo in particolare il mondo della natura e del ritratto. Il suo è un universo visivo in cui si intrecciano molteplici influenze, dall’arte classica a quella contemporanea, dalla moda al design fino alla miniatura indiana, il tutto mescolato in uno stile colto e raffinato, attraverso una tecnica minuziosa, dipinta in punta di pennello e con un’attenzione per gli equilibri cromatici e i particolari decorativi. Ha esposto le sue opere al Grand Palais di Parigi, alla Triennale di Milano e nella galleria Antonio Colombo Arte Contemporanea. Sue opere si trovano nella collezione del Byblos Art Hotel di Verona e nelle Stazioni dell’Arte Salvator Rosa e Mater Dei della Metropolitana di Napoli.
Dal 2019 si occupa, insieme alla sorella Elisa, dell’Archivio e dello studio del padre, Alessandro Mendini.
Casa Alpina, info al numero 3474909926