Il duo Max Planck rende omaggio a Puccini e non solo…

Nell’Ottocento e nel primo Novecento, in un’epoca in cui la musica la si suonava nelle case e i giornali regalavano ai propri lettori spartiti musicali e non CD o DVD, circolavano regolarmente trascrizioni, elaborazioni di composizioni famose. Basta ricordare che della celebre Ave Maria di Gounod entro il XIX secolo furono stampate oltre cinquanta trascrizioni per organici differenti. Oggi le trascrizioni si usano raramente, molti puristi, anzi, arricciano il naso. Però proprio le trascrizioni possono stimolare ascolti diversificati e conferire a pagine anche popolari una veste sonora inedita.

Ieri pomeriggio nella bella sala di Palazzo Spinola di Pellicceria, nell’ambito del Dubbing Glamour Festival,  il duo Max Planck (Francesca Giordanino, violino e Marco De Masi, violoncello)  si sono lanciati in una bella avventura: un programma intero di trascrizioni. E con una certa ironia, volendo celebrare il centenario pucciniano, dopo “Pavarotti & friends” e “Bolle & friends” hanno intitolato il concerto “Puccini & friends” dove gli amici, in questo caso, erano insigni autori di colonne cinematografiche.

Puccini non ha mai scritto per violino e violoncello, purtroppo, così come non ha mai scritto per tanti altri strumenti. E i due artisti hanno deciso, dunque, di prendere alcune celebri pagine operistiche e alcune liriche da camera e trascriverle per i loro strumenti contando anche sulla preziosa collaborazione di  Stefano Cabrera.

Si sono così ascoltate pagine da Tosca (Qual occhio al mondo), Boheme (Valzer di Musetta), Gianni Schicchi(O mio babbino caro) e Madama Butterfly (Vogliatemi bene) oltre a tre pagine cameristiche (A te, Terra e mare, Storiella d’amore). Trascrizioni, va detto, pregevoli: non si è trattato infatti solo di rendere eseguibili le pagine pucciniane sui due strumenti ad arco, ma laddove era possibile si è creato un effettivo duo in un gioco strumentale in cui violino e violoncello acquisivano pari importanza. Letture ineccepibili: Giordanino e De Masi sono strumentisti di indiscutibile preparazione individuale e formano un duo assai affiatato nella scelta delle dinamiche, nel fraseggio, nei respiri. Qualità emerse naturalmente anche nel resto del programma che ha proposto brani di Morricone (Mission, Nuovo Cinema Paradiso), Bacalov (Il postino), Gardel, Kreisler e, soprattutto, Piazzolla: di quest’ultimo merita una segnalazione la dolcissima Ave Maria durante la esecuzione della quale la Giordanino ha deposto l’archetto per intonarne la melodia con calda espressività.

Applausi calorosissimi.