Minasi: bel concerto con Orlando e Tedone

Ogni gestione artistica comporta scelte che possono dimostrarsi felici o errate. Il saldo, positivo o negativo, sarà calcolato alla fine del mandato.

Nella gestione del sovrintendente Orazi e del direttore artistico Conte una mossa azzeccata è stata certamente quella di legare al Carlo Felice tre direttori indiscutibilmente interessanti. E se si conosceva la bravura di Donato Renzetti (a breve chiamato a dirigere Un ballo in maschera) e di Fabio Luisi (lo splendido Pipistrello e l’appassionata Ottava di Bruckner, le sue più recenti apparizioni) una piacevole sorpresa è arrivata dal più giovane Riccardo Minasi scelto come direttore musicale.

Minasi durante il concerto di ieri sera

 

Impegno dopo impegno, Minasi ha saputo legare con l’orchestra e dimostrare ottime capacità di concertazione e di conduzione. Ieri sera al termine del concerto l’applauso caloroso gli è arrivato non solo dalla platea (non particolarmente “affollata”), ma anche dalla stessa orchestra.

Il concerto di ieri ha anche evidenziato un altro aspetto interessante: lo spazio giustamente concesso alle prime parti della nostra orchestra. Una scelta che non solo premia la bravura dei singoli chiamati a esibirsi come solisti, ma evidenzia anche l’ottimo livello raggiunto dall’organico strumentale genovese, che vanta una lunga storia risalente addirittura a metà Ottocento quando a dirigerla fu chiamato il primo direttore italiano nella concezione moderna del termine, quell’Angelo Mariani amico di Verdi e primo interprete di Wagner in Italia.

Corrado Orlando e Luigi Tedone durante il concerto

 

Ma tornando alla serata di ieri, al centro dello spettacolo è stato collocato il Duetto-Concertino per clarinetto, fagotto e archi che Richard Strauss compose nel 1947, due anni prima di morire, in una fase di ripiegamento interiore dopo la tragedia della guerra. Ripiegamento che porta il grande compositore, sulla scia neoclassica intrapresa molti decenni addietro, a una scrittura elegante, trasparente, nella quale i due fiati dialogano gradevolmente con slanci lirici di bell’effetto. Bravissimi i due solisti, il primo clarinetto Corrado Orlando e il primo fagotto Luigi Tedone: ottimo affiatamento, bel suono, intonazione limpida, duttilità nelle dinamiche. Una bella esecuzione sostenuta intelligentemente da Minasi che ha dedicato il resto del programma al classicismo viennese.

In apertura dunque il robusto Coriolano di Beethoven i cui massicci accordi introducono l’ascoltatore in un’atmosfera eroica e drammatica che Minasi ha saputo controllare evitando eccessiva enfasi e dando respiro anche ai momenti più meditativi e cantabili. Infine la deliziosa Sinfonia K 425 “Linz” di Mozart, appartenente alla fase più matura della letteratura sinfonica del Salisburghese: quattro movimenti di raffinata eleganza che Minasi ha restituito con esuberante vitalità, ben seguito da tutto lo strumentale.