Addio al regista Beppe Menegatti, aveva 95 anni.

E’ morto oggi a Roma il regista Beppe Menegatti, marito di Carla Fracci. Aveva compiuto 95 anni pochi giorni fa, il 6 settembre, ma le sue condizioni di salute sono precipitate poco dopo: un ricovero urgente il 12 settembre e solo ieri in un hospice, dove è mancato. Accanto a lui sempre presente il figlio Francesco.

Giuseppe “Beppe” Menegatti era nato a Firenze nel 1929. Diplomato all’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio D’Amico aveva cominciato a lavorare giovanissimo. Nella sua lunga vita furono fondamentali due incontri: quello con Luchino Visconti e quello con Carla Fracci. Esordì come assistente di Visconti, ruolo che gli aprì le porte a una lunga carriera di regista di teatro, opera e balletto, firmando moltissimi spettacoli per la grande ballerina e interprete Carla Fracci, che aveva sposato nel 1964. 

Menegatti e Fracci si conobbero alla Scala di Milano nel 1956: lui era il giovane aiutante di Visconti, all’epoca dirigeva un balletto tratto da Thomas Mann per le coreografie di Léonide Massine. Lei non era ancora una étoile, ma già sostituiva in alcuni ruoli la prima ballerina Luciana Novaro. Quell’incontro segnò l’inizio di una lunga storia di amore e un sodalizio artistico durato quasi 70 anni, che portò entrambi ai vertici del successo. 

Nel corso della sua lunga carriera Menegatti ha conosciuto i più importanti artisti della musica, del balletto, della prosa e della lirica: oltre a Visconti, Maria Callas, Franco Zeffirelli, Federico Fellini, Eduardo De Filippo, Vittorio De Sica, Luigi Squarzina, Leonard Bernstein, per citare solo alcuni nomi di cui amava ricordare aneddoti e curiosità. 

Ma è innegabile che il suo nome resterà per sempre associato in modo simbiotico a quello della grande danzatrice Carla Fracci: “il loro” – ha dichiarato il figlio Francesco- “era un rapporto affettivo basato sul rispetto reciproco della loro arte”, là dove arte è da intendersi come “la complessità dell’essere umano”. 

Genova fu testimone della prima grande occasione data alla giovanissima Carla per emergere, da esordiente, accanto a grandi stelle. Nel 1957 fu scelta da Ugo Dell’Ara e Mario Porcile come unica protagonista italiana del celeberrimo “Pas de Quatre”, ricostruito da una stampa ottocentesca dal virtuoso coreografo inglese Anton Dolin. Sul palco Fracci insieme a Alicia Markova, Yvette Chauviré, Margrethe Schanne costituirono il momento di massimo interesse del terzo Festival Internazionale del Balletto. Ma in quei lontani giorni di luglio del ‘57 nei parchi di Nervi numerose furono le occasioni anche di svago e conviviali in cui “l’onnipresente Beppe” – come amava ricordarlo Porcile – accompagnava e supportava la giovanissima Carla. Quella occasione fu determinante per la carriera di entrambi: al seguito del grande successo ottenuto al Festival di Nervi, Fracci volò a Londra, ospite del gran galà della principessa Margaret, insieme a Mario Pistoni, danzatore e suo partner artistico, al fidanzato Menegatti e al demiurgo del caso, Mario Porcile.

Da allora Beppe e Carla hanno condiviso ogni aspetto della vita: lavoro, viaggi, nuove avventure artistiche. Come quella abbastanza recente (dal 2000 al 2010) che ha visto Fracci alla direzione del ballo all’Opera di Roma. O come la scelta controcorrente di fare un figlio nel momento di maggior successo, cosa che era considerata all’epoca- era il 1969- “proibitiva”, anzi “dannosa” per una danzatrice lanciata nell’empireo tersicoreo. Il marito-regista a un certo punto delle loro carriere fece un passo indietro, dedicando a lei il proprio talento e una devozione quasi assoluta. Un merito che lei gli riconosceva: “ho fatto danza ma anche prosa, cinema, fiction” – ricordava Fracci – “molto lo devo a mio marito Beppe: un uomo eccezionale, mi ha sostenuta e spinta a osare”.