Una prima all’insegna del tutto esaurito ieri al Carlo Felice di Genova per Lo schiaccianoci di Cajkovskij sia al turno del pomeriggio che a quello della sera.
Titolo di grande richiamo nel repertorio coreutico, la musica del grande compositore russo riesce sempre a far sognare grandi e piccini con alcune fra le pagine più suggestive mai scritte fra cui il valzer dei fiori, la danza della fata confetto che vede l’introduzione di un nuovo strumento per l’epoca, la celesta, e la danza cinese.
Ispirata a un racconto di Hoffmann, la fiaba musicale è stata messa in scena dall’Armenian National Ballet con la coreografia di Georgy Kovtun – ispirata a quella originale di Marius Petipa – e le scene di Vjaceslav Okunev.
In un’elegante ambientazione ottocentesca il giovane e volenteroso corpo di ballo ha dato così vita alle vicende dello schiaccianoci che da soldatino si trasforma in principe combattendo e sconfiggendo il re dei topi e diventando sovrano insieme a Marie, sua principessa.
Buona nel complesso la resa coreutica con particolare menzione per le soliste Anahit Vasilyan nel ruolo di Marie e Tatevik Bolshikyan in quello della fata confetto che hanno dimostrato valida tecnica ed espressività.
A dirigere l’orchestra Karen Durgaryan che ha saputo rendere l’espressività e la liricità della partitura di Cajkovskij seppur con un andamento a tratti rallentato rispetto alle consuete esecuzioni.
Un elogio va anche al breve intervento del coro di voci bianche diretto da Gino Tanasini.
Calorosissimi gli applausi finali della platea gremita!