Eleonora Abbagnato incanta ai Parchi di Nervi

“Giulietta” è il titolo dello spettacolo a cura di Daniele Cipriani andato in scena ieri sera al Nervi Music Ballet Festival. Dedicato alla piccola grande donna immortalata da William Shakespeare che a sua volta ha ispirato le opere di innumerevoli artisti, lo spettacolo ha come protagonista l’Amore in tutte le sue sfaccettature, senza tempo e oltre ogni limite e confine, unendo insieme le arti di musica, danza e poesia.

Ad interpretare Giulietta Eleonora Abbagnato, già étoile dell’Opera di Parigi e ora direttrice della Compagnia di Ballo dell’Opera di Roma che con il suo fascino, insieme eterea e sensuale, ha incantato il pubblico rappresentando non solo il personaggio di Giulietta ma il simbolo dell’Amore universale.

Ispirato alla tragedia shakespeariana, la rappresentazione ha visto l’esecuzione di diverse pagine musicali quasi interamente accompagnate dal suono di due pianoforti dal vivo, suonati magistralmente da Marcos Madrigal e Alessandro Stella.

Ad aprire la scena un intermezzo coreografico molto suggestivo, Blanc et noir. Diviso in due parti sulle note registrate di The Unanswered Question di Charles Ives, i due coreografi Simone Repele e Sasha Riva hanno interpretato con i movimenti del loro corpo l’insistente “domanda senza risposta” in un perfetto connubio fra musica e danza.

A seguire il pas des deux Le rouge et le noir, interpretato da Eleonora Abbagnato e Michele Satriano, appena nominato primo ballerino dell’Opera di Roma. Con la coreografia di Uwe Scholz ripresa da Giovanni Di Palma, i due ballerini hanno interpretato il passo a due sulle note della sinfonia drammatica di Hector Berlioz, Romeo et Jiuliette, nella trascrizione per due pianoforti, in cui ha rivissuto l’intensa passione contrastante dei due amanti veronesi che ha emozionato profondamente il pubblico.

Successivamente è stata la volta di Rainbow, love & peace sulle note delle Danze sinfoniche da West Side Story di Leonard Bernstein, sempre nella versione per due tastiere. Creato da Giorgio Mancini, il balletto presentato qui in prima assoluta non ha voluto trasporre la storia della vicenda dei due amanti di Verona a New York come nell’opera originaria, bensì evocare l’amore oltre ogni confine sessuale. I molti “Giulietti” e una “Giulietta” hanno interpretato, indossando abiti di sei colori diversi, i temperamenti umani: la vita di rosso (Rebecca Bianchi), la luce di giallo (Davide Dato), la natura di verde (Vsevolod Maievskyi), la salute di arancione (Tommaso Beneventi), la serenità di blu (Lorenzo Alberti), lo spirito di viola (Michele Satriano).

Una danza all’insegna della libertà e dell’amore, che però è risultata meno incisiva e creativa rispetto alla partitura fresca e vivace di Bernstein. Da plaudere comunque la bravura di ciascun interprete.

Eleonora Abbagnato e la figlia, Julia Balzeretti, in un momento dello spettacolo

Infine, a chiudere lo spettacolo Giulietta, firmata dai coreografi Sasha Riva e Simone Repele, presentata in prima assoluta qualche giorno fa al Teatro Romano di Verona. Ispirandosi alla partitura di Cajkovskij, trascritta ed eseguita abilmente dai due pianoforti sul palco, il balletto vede in scena due Giuliette: una Giulietta bambina che accompagnata dal suo amico immaginario, Simone Repele, sogna il suo Romeo, Sasha Riva e una Giulietta adulta, Eleonora Abbagnato, proiezione della bambina, travolta dalla passione amorosa.

Nei panni della Giulietta bambina Julia Balzaretti, figlia della Abbagnato che ha dimostrato grande grinta e determinazione sul palco. “Spero che decida di non fare la ballerina. È un lavoro davvero faticoso. La vedo comunque nell’ambito artistico perché ha certamente qualità”, ha affermato la Abbagnato parlando della figlia.

Attraverso un gioco scenografico convincente guidato dalla bicicletta dell’amico immaginario che scandisce il tempo Giulietta bambina si trasforma in Giulietta adulta in un’interpretazione quasi sempre coinvolgente. Bravissimi gli interpreti ed entusiasta il pubblico che ha applaudito caloroso tutti gli artisti.