Notre Dame de Paris, cala il sipario a Nervi

Sotto un bel cielo stellato e una luna piena e luminosa, i Parchi di Nervi hanno ospitato ieri sera l’ultimo appuntamento del Festival 2023.

Un Festival che ha alternato secondo la formula già collaudata lo scorso anno, balletti a concerti, puntando su generi diversi, con alcune star a richiamare le folle, come Garrett e più recentemente Bolle. Per la conclusione si è scelto il balletto classico affidandosi agli artisti del Balletto dell’Opera di Karkhiv, la compagnia ucraina che dallo scoppio della guerra è in residence a Praga.

In scena, dunque, Notre Dame de Paris celebre balletto creato negli anni Quaranta dell’Ottocento a Londra su musiche del genovese Cesare Pugni, ispirato al famoso dramma di Victor Hugo. Una storia, quella della bella Esmeralda e del gobbo Quasimodo, che conta tante trasposizioni sceniche fino all’ultima, famosissima di Riccardo Cocciante.

I frequentatori più attempati di Nervi ricordano certamente la straordinaria lettura coreografica di Roland Petit proposta nel 1973 con Elisabetta Terabust nella parte della affascinante protagonista.

Il Balletto di Karkhiv ha presentato una nuova versione con le musiche di Pugni arrangiate da Pavlo Bahinskyi e la coreografia di Yevheniya Khasyanova.

La Khasyanova ha introdotto il personaggio della madre di Esmeralda cui è affidato l’avvio dello spettacolo, ha posto in secondo piano la figura di Quasimodo e ha dato ampio spazio ad Esmeralda, tanto nel suo rapporto sentimentale con l’amato, quanto nel suo scontro tragico con il potente arcidiacono. Alcuni momenti sono risultati piacevoli: si citano diverse danze d’insieme, restituite con grazia e verve. Altri numeri sono apparsi un po’ ripetitivi e con qualche ingenuità esecutiva.

Solisti e compagnia hanno comunque lavorato con entusiasmo e va riconosciuto a tutti il grande impegno in un momento così difficile per la loro città e il loro Paese.

L’accoglienza del pubblico è stata calorosa e meritata.