Nella mia lunga avventura di spettatore ne ho viste e sentite di tutti i colori, con i più diversi autori di fine ‘800 e primi ‘900 passando da Petrassi, Menotti, Malipiero, Dallapiccola e non sempre sono uscito da Teatro entusiasta, anzi, a volte, pentito di non aver avuto a disposizione un sonoro fischietto.
Poi nel 1978, al Teatro Margherita, hanno messo in scena “Il giro di vite” di Benjamin Britten. Ammetto che non conoscevo l’autore e ho affrontato l’impresa piuttosto scettico; ma la musica, l’ambientazione e il soggetto mi hanno subito conquistato, come successivamente tutte le altre opere dello stesso autore programmate al Carlo Felice.
Sabato abbiamo avuto la grande occasione: prosa e opera si sono “sposate” per offrici una serata particolarmente interessante, prima “Il giro di vite” in prosa e poi “The turn of the screw” opera lirica. Magnifica aspettativa, teatro pieno e pubblico ansioso.
Purtroppo, abbiamo visto salire sul palcoscenico il Sovrintendente del Teatro Carlo Felice e il Direttore del Teatro Nazionale. Brutte notizie: i tecnici del Carlo Felice hanno dichiarato sciopero e gli spettacoli sarebbero andati in scena in forma ridotta.
Il pubblico, sulle prime perplesso, ha favorevolmente accolto i due spettacoli con grande successo e con l’opportunità di poter rivedere senza oneri l’intero spettacolo senza tagli.
Curioso, mi sono precipitato in biglietteria e oggi pomeriggio ho rivisto l’intera produzione.
Una meraviglia! Per quanto riguarda la prosa, grandi movimenti scenici e particolarità interessanti e per l’opera grande emozione.
Anche in questo caso i movimenti scenici e le luci giuste all’atmosfera hanno fatto apprezzare maggiormente la musica interpretata da cantanti specializzati nei ruoli (i due ragazzi sono fratelli) con voci possenti e grandi doti interpretative sostenute dalla nostra orchestra guidata con sicurezza e grande partecipazione da Riccardo Minasi.
La regia era, per entrambi gli spettacoli, di Davide Livermore che, ancora una volta, non ha deluso le aspettative.
Resta da dire che la collaborazione tra Carlo Felice e Teatro Nazionale, a mio parere, è risultata vincente forse foriera di ulteriori spettacoli: molte sono le possibili occasioni, basta pensare a Schiller , Shakespeare……..
Bene, se potete andate a rivedere, gratis, l’intero spettacolo, uscirete soddisfatti!