La scomparsa di Rostagno

Grave lutto nella cultura musicale. E’ improvvisamente mancato Antonio Rostagno.

Aveva 59 anni, nato a Imperia, laureato in lettere, si era diplomato in pianoforte al Conservatorio di Torino doveva aveva studiato composizione con Felice Quaranta.

Musicologo di levatura internazionale era docente di Musicologia e storia della musica presso il Dipartimento di Storia Antropologia Religioni Arte Spettacolo della Sapienza Università di Roma.

Studioso di Schumann e del melodramma italiano otto-novecentesco, aveva pubblicato testi di notevole rilevanza. Fra i tanti si ricordano La musica italiana per orchestra nell’Ottocento (Leo Olschki editore, 2003) e Kreisleriana di Robert Schumann (L’Epos, 2007), quest’ultimo presentato anche a Genova al Conservatorio “Niccolò Paganini” nel corso di una brillante conferenza.

Antonio Rostagno

Rostagno era stato anche collaboratore dell’Istituto di Studi Verdiani e in tale veste aveva approfondito i rapporti fra Verdi e Mariani, curando la trascrizione del loro carteggio che ha poi trovato parziale pubblicazione (per le lettere custodite a Genova) nel 2013 in un libro curato da Raffaella Ponte e dallo scrivente.

I suoi interessi erano comunque molteplici. Fra le attività nei campi teorici ricordiamo saggi di analisi musicale, di teoria della musica, di storia culturale. Un particolare interesse era poi dedicato alla relazione fra letteratura e musica, con un occhio di riguardo verso Dante Alighieri e verso i moderni. E poi guardava con attenzione anche alle avanguardie storiche italiane e alle seconde avanguardie, da Petrassi a Berio, da Ligeti a Kurtag.

Era stato curatore di voci enciclopediche per The New Grove Dictionary of Music and Musicians (London), Musik in Geschichte und Gegenwart (Kassel), Dizionario biografico degli Italiani (Roma), The Verdi Cambridge Encyclopedia (Cambridge), The Cambridge Encyclopedia of Historical Performance in Music (Cambridge).

Studioso attento e rigoroso, Rostagno era infine attivo come organizzatore. Per anni era stato nello staff artistico del Festival di Cervo, in seguito aveva partecipato all’organizzazione di eventi musicali anche a Milano e a Roma.

Chi scrive lo ricorda professionista serio, appassionato del proprio lavoro, culturalmente curioso e aperto ad ogni campo dell’esperienza musicale.

Una grave perdita davvero.