Aria nuova al Carlo Felice: Orazi lascia la sovrintendenza a Michele Galli

Cambio della guardia al Carlo Felice. Claudio Orazi, sovrintendente dal 2018, ha lasciato la principale poltrona del Torrione a Michele Galli, 62 anni, cremonese, negli ultimi tre anni direttore generale della Fondazione Teatro Pisa, dopo aver ricoperto vari incarichi dirigenziali in alcune Fondazioni liriche quali Bologna, Firenze, Roma. E’ l’undicesimo sovrintendente dalla inaugurazione, nel 1991, del nuovo Carlo Felice (numero 13 se si contano anche i due commissari).

Un passaggio di consegne, al di là delle dichiarazioni formali, certamente non indolore. Orazi aveva ereditato da Maurizio Roi un Teatro in difficoltà economica, ma pacificato nel suo interno dopo la gestione assai deficitaria del precedente sovrintendente Giovanni Pacor. A sua volta Orazi lascia un Teatro che sta un po’ meglio in salute, ma che è attraversato da criticità varie e tensioni evidenti.

In questi anni, infatti, la situazione economica è nettamente migliorata grazie essenzialmente a due fattori: il maggior contributo versato annualmente dagli Enti locali e il lockdown per il covid che ha consentito a tutte le Fondazioni liriche di incassare i consueti contributi senza spendere in produzione artistica.

Al di là dei fattori economici, il Teatro presenta tuttavia evidenti criticità che sono emerse ancor più negli ultimi mesi. Il pubblico è nettamente calato: ad esempio in occasione dell’ultima opera in cartellone (Die Liebe der Danae di Strauss) sono state distribuite alcune centinaia di biglietti gratuiti. In organico mancano alcuni ruoli chiave come l’ufficio stampa vacante da quasi tre anni. I rapporti interni, infine, sono quanto mai tesi tanto che due sindacati, come è noto, sono sul piede di guerra. Michele Galli, insomma, è atteso a un lavoro molto delicato: “Io sono un avvocato – ha chiarito Galli – il mio compito non è di lavorare alla programmazione artistica per la quale ci sarà il direttore artistico. Io mi sono occupato in passato in particolare dei giovani studiando strategie al Maggio Fiorentino per avvicinarli al teatro; e ho lavorato molto nel campo della ricerca sponsor e contributi”. E quanto ai rapporti sindacali ha assicurato che si opererà tutti insieme per far crescere il Teatro.

Infine, spetterà a lui, secondo la legge che governa le Fondazioni liriche, la conferma del direttore artistico (Pierangelo Conte) o la nomina di un successore. E anche da questa scelta si potrà capire la linea politico-culturale che si vorrà intraprendere.