L’Associazione Amici di Paganini, nata nel 1999 nello studio dell’allora sindaco di Genova, ha lo scopo da sempre di promuovere e sostenere le iniziative di divulgazione e le attività di studio intorno alla poliedrica figura di Niccolò Paganini. Pur non potendo proporre, ai tempi dell’isolamento, le consuete conferenze, i concerti, le presentazioni, le visite guidate, i ritrovi o i viaggi, l’Associazione non si è tirata indietro aderendo sin da subito alla campagna #Iorestoacasa con lo slogan “In compagnia di Paganini”. L’ideazione e il coordinamento di Michele Trenti, curatore del Festival di Paganini, è stata quella di attingere al ricchissimo archivio documentale e alla rete non solo per tenere compagnia agli amanti della musica classica, bensì per proporre veri e propri documenti inediti o chicche storiche. Al sito (per accedere cliccare qui www.niccolopaganini.it) contribuiscono diverse professionalità sotto il profilo critico e scientifico (https://youtu.be/Sl5ApojkEdE), mentre la realizzazione operativa è firmata Christian Gavino.
Il format Paganini in pillole (https://youtu.be/_EpvnVu3ZSs) è stato uno dei primi e coniuga gli aspetti più incuriosenti seguendo un’approfondita e rigorosa filologia musicale con l’esigenza della divulgazione e della piacevolezza della visione, tramite il lavoro a quattro mani già testato su tante pubblicazioni ed eventi musicologici di Roberto Iovino e Nicole Olivieri. Tra i più seguiti ad esempio l’estratto sulle case di Paganini, quello sugli strumenti adoperati dal genio del violino o ancora sulla storia del Premio in suo onore. “Quando si parla di Paganini (https://youtu.be/YnUgkvDnO2M) – spiega la musicista e docente Nicole Olivieri – è importante sottolineare oltre allo straordinario talento le sue doti comunicative manageriali. E’ stata una vera e propria rockstar del suo tempo, in grado di utilizzare pionieristicamente strategie di marketing vincenti per la sua brillante carriera”.
Tanti i contributi video e audio con musicisti del calibro di Salvatore Accardo, Massimo Quarta, In Mo Yang, Sayaka Shoji e Kevin Zhu. “Tra questi ricordo -continua Michele Trenti- l’accento posto sui Premi Paganini e sulle attività realizzate. A titolo di esempio due estratti provengono dal concerto che In Mo Yang, fresco vincitore diciottenne del Premio Paganini, eseguì a Palazzo Tursi per gli Amici di Paganini con il Cannone. In programma i Capricci 14 ed 1, e la Paganiniana di Nathan Milstein. Poi, come non citare la registrazione audio del 1959 dove Salvatore Accardo (https://youtu.be/fcU3Ul5WIBQ), appena diciottenne e fresco di vittoria al Paganini, proponeva I Palpiti. Documenti di grande significato per gli appassionati e gli stessi musicisti”.
Ci sono inoltre gli approfondimenti che coglieranno a fondo gli esperti e i musicologi: “Abbiamo puntato l’attenzione su ricerche o documenti inediti e su traduzioni proposte a puntate -continua Trenti- tra cui il saggio del berlinese Andreas Lange con diverse scoperte e tesi documentate dalla tournée europea di Paganini compresa tra il 1828 e il 1834”. Completa il quadro il filone kids, cioè bambini, proposte video a tema e musiche quali Fantasia della Disney nell’iconico frammento su L’apprendista stregone. Il ciclo non si arresta ed è a getto continuo: “Proporremo nelle prossime settimane due interventi del discendente di Paganini, l’omonimo Niccolò Paganini, che verteranno sulla figura del violinista ‘romantico’ e sulla riforma dell’orchestra Ducale”. In particolare quest’ultima è affascinante e puntuale, oggetto anche della tesi di laurea di Niccolò Paganini e ulteriormente ampliata.
“La vita di Paganini fu costellata di dicerie di ogni sorta e la sua fama – commenta il discendente – non lasciò indifferenti i maestri dell’arte. Messo in mostra in litografie, in miniature, cammei, osannato nei salotti, il violinista genovese era tutto questo e altro ancora. Un segno nella storia che nessuno da allora avrebbe mai più ignorato. Non solo violinista e chitarrista, ma fu anche direttore d’orchestra e moderno “manager” della propria vita artistica e dell’orchestra del Ducato di Parma. Comunque la si analizzi, una vita strana e sconcertante che, come la corda tesa del violino, oscilla fra l’arte sublime della musica, i successi, i fallimenti e le afflizioni di un uomo solo con se stesso anche dopo la morte, con le umilianti peripezie della sua salma, sino al definitivo riposo nella città di Parma”.
In generale conclude Michele Trenti “Questa digitalizzazione spinta dalle aziende, come dei settori no profit, ci fa inevitabilmente riflettere sulle proposte online della musica classica, già sdoganata con i vari streaming gratuiti o con le formulazioni low cost sui grandi concerti. Una prassi utilizzata in prevalenza all’estero. Anche qui in Italia la gente si abituerà sempre più a queste formule per vivere gli eventi in modo virtuale: sono convinto che il trend sarà in crescita anche dopo l’isolamento. Sta diventando un altro modo familiare di coltivare la musica, con riprese fenomenali, particolari sullo strumento in esecuzione e ottimo audio”.