Dalla Liguria a Borgata Paraloup “Lilliput Lab” mette in rete 7 Musei del Piemonte

 Un percorso formativo total immersion su quattro giornate in alta quota finalizzato all’attivazione della capacity building (costruzione delle capacità) allestitiva e di processo permetterà in Valle Stura di collegare approfonditamente musei e famiglie. E’ il laboratorio chiamato “Lilliput Lab” (https://lilliputmusei.it/formazione/lilliput-lab/), per richiamare il progetto principale di cui è costola diretta: “Lilliput a piccoli passi nei musei”, un insieme di azioni volte a promuovere la crescita culturale e sociale dei bambini rendendo i musei luoghi attraenti e stimolanti per le famiglie. “Lilliput Lab” parla essenzialmente agli addetti ai lavori e, in questa fase di avvio, ha carattere residenziale presso Borgata Paraloup dal 10 al 13 maggio, con attività di formazione frontale e incontri basati sulla coprogettazione. “I partecipanti -spiegano le ideatrici di ‘Lilliput Lab’ Elisa Moretto, Francesca Posenato e Beatrice Sarosiek-saranno accompagnati in azioni di analisi del proprio contesto e, tramite networking, si confronteranno sulla creazione di percorsi di visita dedicati oltreché sulla progettazione di un cartellone di eventi target family”. 

E’ questo lo scopo del nuovo format in larga parte outdoor per operatori culturali, in questo caso di sette musei scelti appositamente, con curatela scientifica di un team di esperti multidisciplinare coordinato dalla project manager Beatrice Sarosiek.  L’idea, a supporto dei piccoli utenti di età 0-10 e dell’intero nucleo familiare, nasce dalla vincita del bando “Cultura da Vivere: nuovi spazi per crescere insieme” della Fondazione CRC per rendere i musei della Granda sempre più accoglienti. 

Attori protagonisti di questa ulteriore offerta culturale sono Fondazione Nuto Revelli, Borgata Paraloup, Mudri, Museo Civico di Cuneo, Museo Diocesano San Sebastiano, Ecomuseo della Pastorizia, Fondazione ARTEA – Forte Albertino di Vinadio e Fondazione Filatoio Rosso di Caraglio. Poli museali che della inclusività e della sostenibilità fanno la propria bandiera, rimettendosi in discussione e aderendo con entusiasmo al progetto targato Lilliput. 

L’ambizioso obiettivo è quello di creare un nuovo asset di promozione del territorio attraverso la voce della cultura, tramite la ricerca di percorsi ed eventi accessibili e curati, a partire dalle necessità delle comunità locali e dei turisti, sempre più attratti da esperienze autentiche, da uno storytelling capace di dare risposta a chi cerca le proprie radici e il proprio passato, ma anche a chi desidera sperimentare ed esplorare un contesto autonomamente.  

 “Lilliput” si spinge dunque anche nel cuneese, dopo le esperienze di successo degli ultimi tre anni da Ventimiglia a Luni, con le riconosciute competenze pionieristiche nel settore, che rendono i musei #amisuradifamiglia. Il tutto a partire da infrastrutture essenziali come scalda-biberon, poltrone allattamento, fasciatoi, alzatine per vedere le teche…  Lilliput promuove un’interazione che deve essere il più possibile spontanea e creativa, per una fruibilità degli spazi museali senza barriere e a 360 gradi. Come diceva Degas “l’arte non è ciò che vedi, ma ciò che fai vedere agli altri”.