La vera bellezza in undici eventi: il viaggio multisensoriale di “Liguria delle Arti”

Nessun maquillage e nessuna operazione d’immagine altisonante: mira dritto al contenuto la rassegna “Liguria delle Arti” al via il 18 luglio a Imperia per svelare tutta le regione attraverso il territorio e la cultura autentica dalla storia dell’arte all’architettura, dalla poesia alla musica, dal lavoro dell’uomo alle bellezze naturalistiche.

Già scorrendo il programma del primo appuntamento a Ponente presso il Santuario di N.S. delle Grazie in Montegrazie se ne assorbe il significato universale tra capolavori da scoprire con la storica dell’arte Beatrice Astrua, scenografie acustiche a cura della GOG (Giovine Orchestra Genovese) con Claudio Merlo, letteratura e poesia con Pino Petruzzelli. E’ così che si scoprirà quell’unica chiave di volta in grado di far apprezzare al contempo la pura bellezza degli affreschi di Pietro Guido da Ranzo, dei Fratelli Biazaci da Busca, di Gabriele della Cella con le note di Johann Sebastian Bach e di Jean Sibelius insieme alle metriche e alle parole di Francesco Biamonti, Giuseppe Conte,  Edmondo De Amicis e Camillo Sbarbaro (Prenotazioni ai numeri 0183701556 e 01837015555 dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 13 e il lunedì e il giovedì anche dalle 15 alle 17).

E’ la terza edizione questa del 2020 e il momento difficoltoso non spaventa: già gli anni scorsi era stato un successo di critica e di pubblico grazie al grande lavoro del Teatro Ipotesi in collaborazione con Regione Liguria, Fondazione Teatro Carlo Felice, GOG Giovine Orchestra Genovese, Conservatorio Paganini di Genova, Conservatorio Puccini di La Spezia, Direzione Regionale Musei della Liguria e con il sostegno di Coop Liguria. Quest’anno gli undici appuntamenti sono ancora più ricchi, sempre tutti a ingresso libero con la direzione artistica dell’attore, regista e autore Pino Petruzzelli in un lasso temporale che spazia da luglio a settembre. In più c’è il forte impegno dei Comuni ospitanti che per primi hanno creduto nella forza della cultura. Il coordinamento del progetto è di Paola Piacentini, Organizzazione Teatro Ipotesi, direzione tecnica Francesco Ziello, progetto grafico Silvia Piacentini, video Pietro Barabino, ufficio stampa Pietro Sceriffo.

“A livello artistico lo spettacolo dal vivo è stato quello maggiormente ferito -dice Pino Petruzzelli- Questo perché spettacolo e spettatore hanno la medesima radice: l’uno senza l’altro è destinato ad appassire. Ora però possiamo ritrovarci e rifiorire insieme”. Del resto, nonostante gli apprezzabili tentativi di streaming vari, quello che è emerso chiaramente è l’insostituibilità della condivisione, il fascino unico del teatro.

In ogni tappa, alla forza salvifica della cultura e al fascino dei luoghi, si uniscono la competenza degli storici dell’arte, le suggestioni di compositori, poeti e scrittori liguri o intimamente legati alla nostra regione, dove trovarono ispirazione per generare capolavori. Qualche nome? Giorgio Caproni, Eugenio Montale, Edoardo Sanguineti, Camillo Sbarbaro, Maurizio Maggiani, Ernest Hemingway, Herman Hesse. La “scenografia acustica” invece attinge da pagine di Johann Sebastian Bach, Vivaldi, Mozart, Paganini, Sibelius ed altri, eseguite dal vivo dal Coro del Teatro Carlo Felice, dai solisti della GOG Giovine Orchestra Genovese, dal Maestro Eliano Calamaro al violino, dalla formazione Pro Musica Antiqua di Savona e dagli allievi dei Conservatori Paganini di Genova e Puccini di La Spezia.

Il sovrintendente della Fondazione Teatro Carlo Felice, Claudio Orazi, dichiara alla presentazione del 15 luglio presso Spianata Castelletto: “Il nostro Teatro è lieto di partecipare alla 3° Edizione di Liguria delle Arti con un concerto del Coro del Teatro Carlo Felice a Rapallo. Riteniamo il radicamento territoriale e la correlata collaborazione con istituzioni pubbliche e associazioni culturali uno dei punti di forza del nostro Teatro per una consapevole proiezione nazionale e internazionale”. Pietro Borgonovo, il direttore artistico della G.O.G. aggiunge: “Partecipiamo con viva gioia perché la connessione tra musica, letteratura e architettura trova, attraverso la corrispondente intesa tra esecuzione musicale e recitazione teatrale, una ideale diffusione di emozioni che solo nell’Arte possono esprimersi”. Mentre Roberto Tagliamacco, direttore del Conservatorio Paganini chiosa: “Pur nelle difficoltà che questo anno ci pone, aderiamo volentieri al progetto per riproporre una forte testimonianza di continuità e presenza, volta a far vivere la tradizione musicale e artistica di cui il nostro territorio è ricchissimo”.

In generale la cultura resta quell’arma vincente nel farci scoprire lo spirito autentico del luogo e la sua gente, quello che differenzia e allo stesso tempo unisce, in grado di attraversare i secoli e dare quei naturali anticorpi in grado di combattere la decadenza.

Tutte le informazioni e il programma qui. 

 

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