GOG: un trimestre per ripartire

Un anno fa, di questi tempi, c’era chi sosteneva che il Covid era stato sconfitto. Sì, magari ancora qualche lieve ripresa la si sarebbe potuta riscontrare in autunno, ma certamente sarebbe stata di lieve entità e non tale da mettere in discussione una ripresa delle attività.

Tutti sappiamo come è andata con l’economia in ginocchio, la cultura bloccata, le scuole per il secondo anno consecutivo condannate a una gestione delle lezioni talmente difficile e assurda da lasciare segni indelebili e non certo positivi su tutti gli studenti.

Quest’anno le premesse erano decisamente più incoraggianti: molti i vaccinati, rischio di contagio ridotto ai minimi termini, maggiore serenità nell’affrontare l’estate e, a seguire, l’autunno. Forse un po’ troppa serenità e il Covid ha ripreso a viaggiare con le sue varianti. Ad oggi le preoccupazioni non sono molte perché il vaccino “tiene”, ma l’incertezza sull’ultimo trimestre del 2021 rimane.

In questo contesto la Giovine Orchestra Genovese, costretta lo scorso anno a chiudere la stagione dopo i primi tre concerti, ha deciso di varare una tranche del suo tradizionale cartellone al Carlo Felice, aspettando di capire cosa effettivamente ci riserverà il futuro.

Dunque, dieci appuntamenti dal 20 settembre a metà dicembre. Capienza del Carlo Felice fissata, al momento in 500 posti anche se l’obbligo del greenpass dovrebbe consentire un aumento degli spettatori: al momento, la GOG ha deciso di evitare gli abbonamenti e provare un’altra strada. Si potranno acquistare i biglietti per i singoli concerti pagandoli sulla base del numero: in pratica se si acquista un biglietto per un solo concerto lo si paga a prezzo intero (primo settore, 30 euro), ma se si acquistano i biglietti per nove concerti il costo singolo scende a 16,10 euro.

Apertura, dunque, il 20 settembre: Pietro Borgonovo, direttore artistico della GOG, dirigerà l’Orchestra del Carlo Felice in un programma in via di definizione. Un concerto al di fuori del discorso precedente sui biglietti (qui entra in gioco anche un accordo con il Carlo Felice) che intende sancire una nuova forma di collaborazione fra le due principali istituzioni musicali della città, sul opiano artistico, ma anche didattico.

L’11 ottobre, torneranno i “King’s Singers” il formidabile sestetto vocale (Patrick Dunachie e Edward Robert Button controtenori, Julian Gregory tenore, Christopher Bruerton e Nicholas Ashby baritoni, Jonathan Howard basso) che da anni, nonostante l’avvicendarsi dei componenti nell’ottica di un naturale ricambio generazionale, rimane fra i più autorevoli gruppi a livello internazionale per eleganza esecutiva e la duttilità evidenziata nell’aderire ad ogni stile ed epoca musicale. Bello il programma che passerà dal madrigale cinquecentesco, alla produzione contemporanea, dalla liederistica romantica ai Beatles e ai Queen.

Il 18 ottobre arriverà il Quartetto francese Modigliani (per la prima volta alla GOG) impegnato in pagine di Mozart, Ravel e Schubert, mentre il 25 ottobre un sestetto strumentale (Lucio Perotti, pianoforte, Fabio Bagnolioboe, Gianluca Sulli clarinetto, Daniele Orlando violino, Margherita Di Giovanni viola, Alessandro Schillaci, contrabbasso) presenterà pagine del Novecento storico, da Schoenberg a Bartok a Prokof’ev.

Novembre si aprirà all’insegna del pianismo di grande richiamo: l’8 toccherà all’amatissimo Grigory Sokolov che in genere restìo a svelare il proprio programma in anticipo, questa volta ha fatto una eccezione annunciando una serata dedicata  in gran parte a Chopin e in misura minore a Rachmaninov; il 15 ci sarà invece Eliso Virsaladze.

Il violoncellista Christian Poltera e il Gringolts Quartet saranno i protagonisti della serata del 22 novembre  dedicata alla musica russa, mentre il 29 il Quartetto Latinoamericano partirà da Purcell per arrivare a Villa-Lobos attraverso Debussy.

La violinista Anna Tifu sarà al Carlo Felice il 13 dicembre

 

Il 13 dicembre concerto di sicuro richiamo con la Odessa Philharmonic Orchestra diretta da Hobart Earle. Solista sarà Anna Tifu la giovane violinista italiana considerata ormai da tempo fra le artiste più talentuose della sua generazione. Nel programma figurano il Poema di Chausson per violino e orchestra, Tzigane di Ravel e Zigeunerweisen  di de Sarasate. Da ascoltare, poi, la deliziosa “Sinfonia classica” di Prokof’ev, mirabile esempio del neoclassicismo del grande compositore russo.

Infine sarà il Quartetto Nous, il 20 dicembre, a chiudere la prima parte della stagione con Haydn e Beethoven a incorniciare la prima esecuzione assoluta di Dies Irae del compositore Adriano Guarneri.

Il Quartetto Nous chiuderà la stagione il 20 dicembre