Grande successo per la serata inaugurale del Nervi Music Ballet Festival con Roberto Bolle and Friends

Il successo annunciato della serata inaugurale del Nervi Music Ballet Festival 2024 ha sfiorato la perfezione, non solo da un punto di vista artistico: in primis il meteo che ha regalato a Genova la prima giornata estiva dando ai parchi un’allure degna delle grandi occasioni. Nei saluti iniziali da parte delle autorità, con ringraziamenti agli sponsor e ai partner da parte di Barbara Grosso (Comune) e Claudio Orazi (Sovrintendente Carlo Felice), il pubblico ha potuto apprezzare un non scontato omaggio a chi “l’8 luglio 1955 ebbe una grande intuizione e diede vita a tutto questo”. Luca Parodi (Regione Liguria) ha così ricordato Mario Porcile proprio nel luogo dove quasi 70 anni fa iniziò un’epoca nuova per la danza italiana e per Genova.

Nell’aura di un tramonto lungo, mentre il sold out si andava colmando registrando quasi a ogni breve intervallo tra un brano e l’altro l’afflusso di pubblico in ritardo (per distrazione o per difficoltà nel trovare parcheggio?) i protagonisti hanno fatto vivere un viaggio tra balletto di repertorio e neoclassico, danza contemporanea e d’autore. Una formula nota e sicura nel garantire l’alto gradimento del pubblico, che non ha mancato di offrire originalità e virtuosismi.

La serata si è aperta con Bolle in coppia con Maria Eichwald sulle struggenti note di Massenet per il sempre fresco e delicato “Thais” di Roland Petit. Contraltare neoclassico nel successivo “Kazimir’s Colors” di Mauro Bigonzetti su musiche di Dimitrij Sostakovic: Bolle e Eichwald ancora insieme nella poesia di un brano creato dal coreografo italiano ispirato al primo pittore d’avanguardia russo Kazimir Malevich.

Gli amanti del repertorio ottocentesco hanno potuto apprezzare due passi a due celeberrimi dai balletti “Il Corsaro” e “Don Chisciotte”, entrambe coreografie di Marius Petipa. Protagonisti del primo Daniil Simkin, danzatore russo primo ballerino dell’American Ballet Theatre ed étoile dello Staatsoper di Berlino, la cui virtuosa bravura, impeccabile nel successivo assolo “Les Bourgeois” su musica di Jacques Brel, fa scordare che la sua corporatura esile è poco “phisique du rôle” da “Corsaro”. Ha danzato in coppia con Inès McIntosh, splendida prima ballerina dell’Opéra di Parigi, che ha brillato anche nel “Don Chisciotte” insieme all’esuberante Adhonay Soares Da Silva dello Stuttgart Ballet. Il danzatore di origine brasiliana è stato protagonista, con la prima ballerina della Scala di Milano Camilla Cerulli, di “Fiamme su Parigi”, un brano che inconsapevolmente ha reso il secondo omaggio della serata a Mario Porcile: “scoppiettante ed entusiasmante”, così amava definirlo l’antico direttore e inventore dei balletti di Nervi riferendosi a questo balletto di cui proponeva spesso il passo a due nelle sue serate di Gala. Creata per il Mariinsky di San Pietroburgo nel 1932, “Fiamme su Parigi” racconta la Rivoluzione Francese e incarna l’arte tersicorea “rivoluzionaria” del primo periodo dell’URSS. 

Notevole la presenza accanto a Bolle dell’ “angelo biondo” Toon Lobach, olandese ventiseienne formatosi al Nederlands Danse Theater ma che è già un danzatore freelancer: hanno danzato insieme in un brano contemporaneo, “Les Indomptés” (Gli indomiti) di Claude Brumachon, coreografia creata nel 1992 per il Jeune Ballet di France. Brano intriso di intensità tra azioni frammentate e lirismo, amplificati dalla musica di Wim Mertens in un crescendo ipnotico e melodioso. 

Toon Lobach è stato anche protagonista insieme a Casia Vengoechea di “II”, titolo che individua graficamente l’elemento scenico presente sul palco: due grandi tubi al neon posti in verticale come due grandi “I” che brillano di luce ora fissa ora lampeggiante. Sorprendente coreografia d’autore di Philippe Kratz, che ha firmato anche costumi e scene, per un’idea che prende forma, vive e modella i danzatori in una qualità di movimento innovativo. Gli interpreti, nel loro fluido sincronismo, sono stati i più applauditi della serata, oltre ovviamente Bolle.

Roberto Bolle in “Prometheus” (foto Vito Lorusso)

 

Ed eccolo infine il deus ex machina dell’evento in due assoli inediti: “Chiaroscuro” su musica di Max Richter, coreografia di Simone Valastro, e “Prometheus” sul secondo movimento della settima sinfonia di Beethoven, coreografie di Massimiliano Volpini. Se nel primo Bolle vuole “oscurare” la sua fisicità in un brano contemporaneo in controluce, dove appare ripiegato su se stesso in un susseguirsi di passi accennati, cadute a terra e tentativi di riprendere vitalità, nel secondo e conclusivo torna in piena apoteosi. Il mito di Prometeo, il titano che rubò il fuoco agli dei per farne dono agli uomini, vive grazie a un monte Olimpo trasformato in struttura metallica camuffata da giochi di specchi e fasci di luce, dove lo statuario danzatore si arrampica sinuoso fino a raggiungere il fuoco, vero, e poi soccombere.

Il Nervi Music Ballet Festival continua domenica 30 giugno: il secondo appuntamento con la danza è affidato al danzatore spagnolo Sergio Bernal che presenta in anteprima italiana “SeR”. Accompagnato dalle danzatrici Cristina Cazorla e Ana Sophia Scheller, Bernal realizza uno spettacolo che è espressione della propria personalissima visione della danza e della tradizione iberica. Le coreografie esplorano il mondo della danza nelle sue diverse sfaccettature ed elaborano uno stile unico, che riunisce flamenco, balletto classico e danza contemporanea declinati tra assoli, pas de deux e pas de trois, su una colonna sonora che passa dal repertorio romantico francese al pop contemporaneo.