Iniziato il Nervi International Ballet Festival con “La fille mal gardée”, un balletto antico per guardare al futuro

“Un balletto perfetto per una scuola di danza”, quando ovviamente la scuola in questione è quella della Scala di Milano. Le parole del direttore Frédéric Olivieri sono echeggiate nella mente durante l’inaugurazione del Nervi International Ballet Festival. Sabato sera, con il Teatro Carlo Felice mezzo pieno (o semi vuoto?) e un pubblico di appassionati e addetti ai lavori, tra le prime file il Sovrintendente Michele Galli, il già citato Olivieri, il responsabile artistico del Festival Jacopo Bellussi e la étoile Maina Gielgud. E ancora incalzavano le frasi: “c’è un lavoro tecnico, artistico, un lavoro interpretativo e di pantomima;  la pantomima è essenziale e i nostri ragazzi sono poco abituati”. Parte da questa dichiarazione di intenti dunque il dato apprezzabile, che dà un valore simbolico all’aver affidato l’apertura del Festival alle promesse della danza italiana.  Tra i giovanissimi allievi  sono spiccati i ruoli principali di Laura Farina (Lise), Francesco Della Valle (Colas), Giovanni Bellucci (Alain), Andrea Cipolla (il padre di Alain) e Gisèle Odile Ghidoli (M.me Simone). In particolare gli interpreti dei ruoli maschili, Colas per preparazione e presenza  scenica e Alain per virtuosismi; nei ruoli femminili bene la giovane Lise, belle linee ma un po’ incerta in alcuni passaggi, e apprezzabile il ruolo più “recitato” del balletto, quello di M.me Simone. La tradizione vorrebbe un ruolo “en travesti” (un danzatore in panni femminili) sicuramente più comico e dal carattere un po’ eccessivo a prescindere, e in questo la memoria va a discapito dell’operazione scaligera. Il restante corpo di ballo ha dimostrato quasi sempre sicurezza nelle variazioni di insieme, l’emozione palpabile sui loro volti ha spesso avuto la meglio sulle doti interpretative.

Una sequenza del primo atto, foto Orselli

Resta da chiedersi se la rappresentazione, con allestimento scenico ideato appositamente da Angelo Sala, fosse impossibile da trasportare ai parchi, dove lo spirito agreste si sarebbe felicemente mescolato al verde originale. L’apertura al Carlo Felice di una manifestazione che ha come prima parola nel marchio proprio “Nervi” è parso un autogol, anche perché le giovani promesse italiane ricorderanno di aver partecipato al Festival ma di non conoscere Nervi, se non per iniziative personali di gite del giorno dopo.

L’esordio ai Parchi è previsto venerdì 4 luglio (con replica il 5), quando si entrerà nel vivo grazie agli artisti dell’ Opéra di Parigi  in “Signatures pieces”, cinque coreografie iconiche firmate da grandi coreografi: “In the night” di Jerome Robbins, “Grand pas classique” di Victor Gsovsky, “Le jeune homme et la mort” di Roland Petit, “Le parc” di Angelin Preljocaj e “Raymonda” di Rudolf Nureyev.  Tra gli interpreti Roxane Stojanov e Hugo Marchand.