Il Museo di Arte Contemporanea di Villa Croce riapre dal 19 giugno al 13 settembre con “Sirotti e i Maestri”, una monografica di grande impatto, prodotta dal Comune di Genova e a cura di Anna Orlando, nell’ambito di un progetto legato al ricordo dell’artista genovese scomparso nel 2017.
Tanti i prestatori e gli spunti di riflessione, tra questi spicca un approfondimento sul Teatro Carlo Felice con una sala appositamente ricreata. Del resto nel 1991 Raimondo Sirotti venne incaricato di fornire i bozzetti dei cartoni per creare due grandi arazzi per il Teatro. Scelse di ispirarsi a due dipinti del barocco genovese del museo dell’Accademia Ligustica, istituzione di cui era presidente. Nello specifico erano: la Pastorale del Grechetto per quello esposto e il bozzetto del perduto affresco di Bernardo Strozzi della chiesa di San Domenico che si ergeva dove oggi svettano il Carlo Felice e l’Accademia. Come si legge nel foglio di sala si tratta di “Una scelta di grande significato culturale, che per la particolare tecnica dell’arazzo permette al Maestro un’interpretazione ancor più originale rispetto alle altre numerose rivisitazioni dell’artista cui sono dedicate due sale al piano superiore della mostra”. La modernità del pittore Cappuccino, vero genio del Seicento, fornisce a Sirotti uno stimolante avvio per la ricerca di un’opera che si caratterizza per la grande dimensione.
La mostra
E’ così che attraverso le varie sezioni come “Vedo Verde”, “Sirotti Pop” o quella dedicata alle “Ninfee” sboccia il parallelo più interessante dell’esposizione: “Sirotti e i Maestri della pittura genovese”. A parte i soggetti provenienti dalla GAM (Galleria d’Arte Moderna di Nervi), tra tutti quello di Antonio Discovolo, è sul fronte del barocco che si indagano veri e propri capolavori. Penso alla rievocazione realizzata, nel 1995, nella chiesa della Santissima Annunziata del Vastato. Gli affreschi del coro furono eseguiti nel 1640 da Giulio Benso e restaurati negli anni Novanta del secolo scorso. Per il coro si è deciso di recuperare l’originale effetto visivo proprio dall’opera di Sirotti. E’ solo confrontandoli con accuratezza che si capisce in pieno l’accostamento di luci, velature e colori.
L’assessore alle Politiche Culturali Barbara Grosso al taglio del nastro ha ribadito come “Un altro museo di primaria importanza torni ad essere visitabile dai cittadini e si ripresenti al pubblico con una mostra inedita e straordinaria, un omaggio a Raimondo Sirotti e alla sua ligusticità. Oggi Villa Croce riapre le porte della cultura genovese e lo fa con un’esplosione di luce, di colori, di positività ed energia: un messaggio di forza, di ottimismo, che accompagna la ripartenza artistica e culturale genovese” .
La realizzazione dell’allestimento è stata condotta, in base alle idee curatoriali, con la collaborazione di Francesca Serrati, conservatore del museo, e con lo “Studio Sirotti architettura e design” del figlio del maestro, Riccardo Sirotti.
Informazioni
Il catalogo, curato da Matteo Fochessati e Anna Orlando è edito da Sagep; accompagna l’evento espositivo e vede coinvolti, oltre ai curatori, altri storici dell’arte (Grazia Di Natale, Marco Goldin e Giulio Sommariva).
Orari: giovedì e venerdì h 14-18, sabato e domenica h 10-18 Biglietto museo: €5, ridotto €3. I visitatori possono accedere al Museo nel rispetto del distanziamento sociale, fatto salvo per i nuclei familiari con figli minori che possono accedere insieme.