Francesca Dego: a tu per tu con il Cannone

L’evento

Save the date per un appuntamento da non perdere

 

Lei è una delle violiniste più talentuose della sua generazione, celebrata fra le migliori concertiste del nostro tempo; lui è in assoluto il violino più prezioso e straordinario della storia. Francesca Dego e il Guarneri del Gesù, il Cannone appartenuto a Niccolò Paganini, sono insieme in un CD (Chandos) che è stato registrato lo scorso anno che sarà presentato in modalità streaming in prima mondiale venerdì 26 febbraio a Palazzo Tursi.

Un evento che gli Amici di Paganini hanno organizzato in collaborazione con il Comune di Genova e che sarà diffuso, appunto, in streaming attraverso vari canali social per raggiungere tutti gli appassionati della musica classica.

L’appuntamento è fissato a partire dalle ore 12 quando a Palazzo Tursi Francesca Dego presenterà il disco e racconterà le emozioni vissute nell’imbracciare il Cannone.

E’ prevista una doppia conferenza illustrativa, per la stampa nazionale e per quella estera.

Poi, nel pomeriggio, Francesca Dego sarà ospite dell’Associazione per una serie di approfondimenti sulla sua carriera, sul suo rapporto con il mitico Cannone, sulla situazione musicale odierna.

Le norme anti COVID impongono, al momento, una manifestazione in streaming e con un numero limitato di presenze nel Salone di rappresentanza di Tursi. Ma qualcosa di più si saprà nei prossimi giorni dopo l’uscita del nuovo DPCM.

Nella foto di Patrick Allen, Francesca Dego ammira il Cannone

Il Cannone

Costruito nel 1743 da Giuseppe Guarneri, detto del Gesù per la sua abitudine di firmare gli strumenti apponendo nella cassa la sigla IHS, il Cannone divenne lo strumento prediletto da Paganini presumibilmente nei primi anni dell’Ottocento, ma non si sa con certezza né quando né in che modo. Certo è che da allora Paganini non se ne separò mai e pur commerciando quasi tutta la vita in strumenti ad arco e possedendo vari Stradivari, lo giudicò sempre come lo strumento più adatto al suo temperamento e alla sua arte. Al momento della morte, Paganini legò il Cannone alla sua città e a Tursi, sede del Comune, il violino è appunto conservato. Esce dalla sua teca raramente ed è un privilegio per i violinisti di oggi poterlo suonare.