Acquaviva direttore del Sociale di Camogli

Giuseppe Acquaviva è il nuovo direttore artistico del Teatro Sociale. Lo ha deciso ieri il Consiglio d’amministrazione della Fondazione del Teatro di Camogli, chiudendo una crisi aperta nei giorni scorsi, ma che in realtà si trascinava da tempo.

Una vita travagliata

La vita del Sociale, infatti, è stata finora alquanto travagliata.

Ricostruito dopo anni di polemiche e restituito al suo antico splendore, inaugurato festosamente nel dicembre del 2017 era allora gestito dal presidente Silvio Ferrari con la direzione artistica di maria De Barbieri. Una prima fase di difficile assestamento e poi il primo cambio al vertice: nel dicembre 2018 Ferrari lasciava la presidenza assunta dalla “vice” Farida Simonetti (con lo stesso Ferrari, una delle “anime” della ricostruzione) che all’inizio del 2019 chiamava alla direzione Sergio Maifredi.

Maifredi, una solida esperienza nella gestione dei teatri di prosa, doveva fare subito i conti con una situazione debitoria non leggera (ad oggi si parla di un disavanzo di circa 500.000 euro in parte determinato dalla ricostruzione, in parte dai costi eccessivi di gestione), tuttavia  varava una stagione di buon richiamo che chiudeva in pareggio.

Nell’aprile 2020 nuovo colpo di scena. Le dimissioni di tre membri del Consiglio d’amministrazione portavano alla sostituzione alla presidenza di Farida Simonetti con Serena Bertolucci, mentre Maifredi rimaneva alla direzione.

Nei giorni scorsi, l’ultimo strappo: azzeramento dei vertici, nomina del nuovo presidente, Maurizio Castagna e del direttore artistico, appunto Acquaviva.

Giuseppe Acquaviva davanti al manifesto del Premio Paganini

L’arrivo di Acquaviva

Livornese, direttore d’orchestra, violinista e regista, Giuseppe Acquaviva è ormai di casa in Liguria: nel 2011 entrò come segretario artistico al Carlo Felice assumendo poi la carica di direttore artistico nel 2014, carica mantenuta fino al 2019. Attualmente è direttore artistico del Concorso Internazionale di violino “Premio Paganini”.

“Ho una certa esperienza – scherza Giuseppe Acquaviva – nei teatri con situazioni debitorie importanti. Qui sarà come affrontare uno sport estremo, con l’esigenza di ripartire, ma in tempi di pandemia e quindi di limitazione di pubblico. Dovremo lavorare da subito per avviare un processo di risanamento, ma nello stesso tempo varare una proposta artistica che tenga conto anche delle esigenze del territorio”.

Il Sociale di Camogli è rinato come teatro “pluridisciplinare” con l’obbiettivo di “servire” una zona della Liguria priva di palcoscenici. Il precedente direttore artistico, Sergio Maifredi, arrivava da una solida esperienza nei teatri di prosa, Acquaviva ha lavorato essenzialmente in ambito musicale: “E’ vero ma tengo a precisare che il mio primo amore è stata la prosa. Poi ho iniziato a lavorare in un Festival monotematico (quello di Torre del Lago dedicato a Puccini) e infine sono entrato in un Teatro lirico-sinfonico. Ora posso pensare a una programmazione articolata in maniera differente. Del resto mi piace ricordare che quando arrivai a Genova nel 2011, la prima cosa che feci fu abbonarmi allo Stabile”.