La vocazione internazionale del Carlo Felice

La nuova stagione artistica sarà per tutti i teatri (non solo genovesi e non solo italiani) di particolare importanza. Si ritiene (non sappiamo quanto a ragione) che la crisi della pandemia sia ormai alle spalle e pur se incombono altre gravi ragioni di preoccupazione (pensiamo alla crisi energetica che sicuramente avrà un impatto sensibile anche sui teatri) da più parti si indica il biennio 2022/2023 come il momento della rinascita.

Il Carlo Felice (oggi si è svolta una conferenza stampa per illustrare le strategie future)  punta in quest’ottica su un’azione indirizzata su più fronti: intensificare, ovviamente, la produzione a Genova, per riconquistare il pubblico perduto nell’ultimo biennio e solo in parte compensato dal coinvolgimento gratuito dei giovani grazie alla sponsorizzazione Iren. Nello stesso tempo, agire all’esterno, sia a breve raggio con un ricco cartellone in Liguria, sia a più ampio raggio con collaborazioni internazionali.

 

Il viaggio a Muscat

L’attività artistica si aprirà dunque con un importante appuntamento internazionale: il prossimo 22 settembre (con repliche il 23 e 24) sarà infatti il Teatro genovese ad inaugurare con le proprie masse artistiche la stagione musicale della Royal Opera House di Muscat in Oman.

L’opera scelta per lo spettacolo inaugurale sarà “Traviata” di Verdi: interpreti principali Placido Domingo (Giorgio Germont in alternanza con Roman Burdenko), Nino Machaidze (Violetta, con Mariangela Sicilia), Vittorio Grigolo (Alfredo con Sergey Romanovsky). La regia sarà di Marta Domingo, sul podio alla prima Giampaolo Bisanti e poi Domingo; le parti ballettistiche saranno interpretate dalla  Compagnia di Antonio Gades.

Placido Domingo si dividerà fra la scena e il podio

 

La tournée in Oman (dove il Carlo Felice è già stato in passato) non si configura come una “semplice” produzione fine a se stessa. La Royal Opera House sta facendo un’operazione molto interessante.  Al contrario di quel che accade da noi, lì non ci sono problemi economici, il Teatro è un gioiello che si ispira al modello italiano e garantisce (a quel che assicurano al Carlo Felice) una splendida acustica. In Oman non si vuole solo proporre, insieme a spettacoli di cultura araba, titoli della nostra tradizione occidentale: si vuole assorbire da noi anche la professionalità necessaria a realizzare questi spettacoli. In questa ottica le maestranze del Carlo felice stanno interagendo con quelle dell’Oman per aiutarle a formarsi e diventare, un giorno, autonome.

Proprio per queste ragioni il Carlo Felice ha stipulato un accordo triennale con la Royal Opera House che prevede dunque la realizzazione di altri lavori in coproduzione nel prossimo biennio.

 

L’attenzione al territorio…

“Per me – ha dichiarato oggi il sovrintendente Claudio Orazi durante la conferenza stampa – è importante l’esibizione a Muscat ma lo è altrettanto un concerto in un Municipio cittadino o in un Comune della Liguria. Ovunque c’è da garantire qualità con impegno e serietà organizzativa”.

Quest’affermazione introduce il tema del rapporto fra il Carlo Felice e il territorio in cui agisce.

Tema antico come il Teatro, perché da sempre il Carlo Felice di tanto in tanto realizza eventi musicali in vari centri della regione, a volte scontrandosi con realtà locali preoccupate di vedere diminuire il proprio ruolo con conseguente rischio di perdere eventuali contributi pubblici.

Alla conferenza stampa Luca Pirondini e Mario Menini, componenti del Consiglio d’indirizzo del Teatro, hanno ricordato le attività svolte ad esempio in sinergia con i Municipii o quelle realizzate a livello regionale. Menini (che è anche presidente dell’Associazione Italiani all’estero): “Quando, tempo fa, feci un giro in Argentina e in altri Paesi dell’Amnerica del sud, incontrai le comunità genovesi e mi resi conto dell’importanza del culto della Madonna della Guardia per quella gente che, pur lontana da Genova, non ne ha dimenticato tradizioni e legami”.

Il Teatro nell’arco della prossima stagione affiancherà ai 19 concerti in sede 24 in Regione.

Orazi ha precisato come non si debba parlare tanto di decentramento (come si faceva negli anni Settanta) quanto di attività policentrica: “In questa programmazione noi non ci limitiamo a portare un prodotto, ma coinvolgiamo direttamente i Comuni interessati con i quali abbiamo aperto tavoli di consultazione”.

 

E a Genova….

A Genova si partirà il 30 settembre con il concerto a ingresso libero realizzato in collaborazione con la Giovine Orchestra Genovese come fu lo scorso anno. “Non credo che esista altra città – ha detto Pierangelo Conte, direttore artistico del Carlo Felice – in cui il teatro lirico e la principale Società di concerti da camera lavorino insieme come facciamo noi”.

L’aspetto importante del concerto affidato alla bacchetta di Riccardo Minasi (direttore stabile del Teatro)  è che sarà in parte dedicato a Giacomo Manzoni che proprio pochi giorni prima compirà 90 anni. Di lui si ascolteranno due lavori, uno dei quali scritto appositamente per l’occasione. E il giorno prima nel foyer del Teatro sarà proiettato un docufilm dedicato a Manzoni, alla sua presenza.

Infine, da ricordare, il 28 ottobre l’inaugurazione della stagione lirica con Beatrice et Benedict di Berlioz in prima rappresentazione scenica italiana; una produzione che si avvale della regia di Damiano Michieletto ideata due anni fa per il teatro di Lione: la pandemia bloccò quello spettacolo alla prova generale per cui a Genova lo si potrà vedere per la prima volta. Sul podio ci sarà Donato Renzetti.