Ricordando Sanguineti

Il 18 maggio del 2010 si spegneva improvvisamente Edoardo Sanguineti.

Poeta, scrittore, traduttore, componente del “Gruppo 63” Edoardo Sanguineti ha avuto una lunga frequentazione con il mondo della musica che era stata una sua passione giovanile e che è stata alla base del suo “secondo mestiere” quello del librettista e del collaboratore (volente o nolente) di decine di compositori.

Il “secondo mestiere” iniziò per Sanguineti con l’incontro con Luciano Berio. I due artisti si “trovarono” subito e a partire da “Passaggio” (1961-62) ebbero numerose e proficue collaborazioni: basta pensare a “Laborintus II” (1963-65), ad “A-ronne” (1974-75), al “Canticum Novissimi Testamenti I e II” (1974) e a “Stanze” (2003).

Nel tempo a Berio si sono aggiunti numerosissimi musicisti, affascinanti dal mondo poetico di Sanguineti, ma anche dalla sua disponibilità a creare, a sperimentare. Il “catalogo” sarebbe davvero lungo: basta ricordare, accanto a Globokar, Manzoni, Morricone, Scodanibbio, Cattaneo e i genovesi Damerini, Ermirio, Basevi, Liberovici, Dapelo, Pastorelli, Silvestri.

Ieri pomeriggio  sul proprio canale YouTube l’Associazione romana Nuova Consonanza nell’ambito del suo festival dedicato alla musica contemporanea, ha ospitato una conversazione di Roberto Iovino sui rapporti fra Sanguineti e la musica.

Il video è visibile a questo link: https://youtu.be/YzWpZ_9agy4