Di Luca Bizzarri, attore comico popolarissimo nonché presidente di Palazzo Ducale, conosciamo tutti i suoi film e le divertenti gag televisive in coppia con Paolo Kessisoglu. La recente uscita del suo primo romanzo (Disturbo della pubblica quiete, Mondadori editore) pensato a lungo e realizzato nel tempo, ce lo mostra nell’inedita veste di scrittore.
Da dove è nata l’idea del libro e perché adesso?
L’inizio di questa storia mi venne raccontata da un mio amico poliziotto una trentina di anni fa, poi un paio di anni fa ho provato, quasi per gioco, a buttarla giù per vedere come fosse scrivere un libro. Io ho sempre scritto per il teatro e per la televisione ma non avevo idea di come si facesse a scrivere un romanzo dall’inizio alla fine, mi sembrava una cosa impossibile per me, mi sembra ancora impossibile.. quando ho cominciato avevo solo l’inizio, non sapevo come sarebbe finito, pian pianino però mi sono messo lì a pensarci, a fare dei tentativi e il libro si è costruito da solo. Così è nata la storia di questi due poliziotti che a fine turno incontrano un ragazzo senegalese che non sta facendo niente di grave ma che vuole essere portato in galera a tutti i costi. Loro non sanno cosa fare perché portarlo in galera significa aver a che fare con parecchia burocrazia, così lo caricano in macchina e cercano semplicemente di mollarlo da qualche parte. Non affrontando il problema ma cercando semplicemente di rinviarlo e peggiorano così la situazione.
Per la costruzione dei personaggi si è ispirato al suo vissuto?
Si, allora, in tutti i personaggi c’è qualcosa di mio, qualcosa che ho visto, che ho conosciuto. Gli scrittori, non mi ricordo chi l’ha detto ma è una frase molto intelligente, infatti non è mia.. semplicemente ci fanno caso, fanno caso alle cose. Io ho fatto caso ad alcune mie esperienze e anche a persone che ho conosciuto e le ho cucite dentro i vari personaggi. Il barista, ad esempio, è un reale barista del centro storico.
Quanto c’è di Genova nel libro, nei suoi personaggi e nel loro voler togliersi di mezzo quello che è “il problema”?
Io credo che ci sia tanto.. Il libro non è ambientato a Genova, non viene mai detta la parola “Genova”, è ambientato in una città che potrebbe essere Genova, Marsiglia, in una città con un porto, con un centro storico, e quindi con degli odori che io conosco e che magari per me sono un po’ più facili da descrivere. Per quanto riguarda il non voler affrontare le difficoltà.. credo che sia dell’essere umano il difetto di cercare di evitare i problemi il più possibile, di non affrontarli direttamente ma se possibile di scaricarli su qualcun altro o di rimandarli. Credo sia una caratteristica che ci unisce come esseri umani, poi ognuno dei due poliziotti ha una storia e dei motivi che spiegano il loro agire. Questo è un libro dove non ci sono cattivi e non ci sono buoni. Sono tutte persone che agiscono, nella loro testa, al meglio. Però purtroppo a volte il nostro menefreghismo, la nostra debolezza ci crea molti più problemi.. molto spesso non affrontare i problemi, invece di eliminarli, li aumenta, dando origine ad una concatenazione di eventi che poi nel libro vedrete a cosa porterà..
Il libro è uscito già da qualche settimana, è soddisfatto del risultato? Come sono stati i feedback ricevuti?
Fino ad ora non c’è nessuno che mi abbia parlato male del libro e, visto che io ho un sacco di haters sui social, ho pensato che non deve essere proprio bruttissimo altrimenti qualcuno mi avrebbe già scritto degli insulti e invece, sia da parte di sconosciuti sia da parte di persone che mi conoscono, ho avuto solo feedback positivi, estremamente positivi. Comunque la cosa bella di scrivere un romanzo è che finché non ti piace quello che hai scritto il romanzo non esce, a differenza di uno spettacolo o di un film per cui magari hai delle scadenze e dei tempi stretti e in cui, per quanto tenti di fare sempre tutto al meglio, non sai mai come sarà il risultato. Invece un romanzo finché non decidi che è pronto, che è lui, non esce e, visto che nessuno mi obbligava a scriverlo, finché non era come lo desideravo non è uscito.
Dopo questa prima esperienza di scrittura ha qualche nuova idea in serbo?
Un’idea ce l’ho.. ma come avevo questa.. e per mettere giù questa ci ho messo del tempo, per cui non lo so… sicuramente è un mestiere interessante ma al momento ho tanti altri progetti a cui dedicarmi.