Pushkarenko al Monastero di Santa Chiara

“Oleksandr Pushkarenko è in possesso di notevoli qualità violinistiche: tecnica brillante, suono caldo e potente, buonissima intonazione…”. A dirlo è stato Salvatore Accardo, il grande violinista italiano, che da decenni affianca la carriera di straordinario interprete a quella di didatta e scopritore di talenti.

Oleksandr Pushkareno, giovane violinista ukraino ma ornai genovese di adozione, sarà protagonista di un atteso recital sabato pomeriggio (ore 16) al Monastero di Santa Chiara a San Martino.

Si presenterà nella duplice veste di esecutore e di compositore.

A due fondamentali pagine di Johann Sebastian Bach (la Sonata per violino solo in sol minore BWV 1001 e la Partita per violino solo in mi maggiore BWV 1006), affiancherà, infatti, quattro sue creazioni per violino solo scopertamente ispirate allo stile e alla tecnica paganiana: Zeneise (Gran Capriccio à la Paganini), Capricciao (Capriccio sul tema della famosa canzone popolare Bella Ciao), Girotondo dei sogni (Variazioni sul Tema Originale del Duetto per violino solo) e Cambiavento (Capriccio per violino solo: “…Quando soffia il vento del cambiamento qualcuno alza il bavero ma qualcuno alza le vele”)

“Sono sempre stato attratto – ha spiegato Pushkarenko – dall’idea dell’autosufficienza del violino come strumento da concerto che fu portata a livelli mai raggiunti prima dal genio di Paganini. Il mio credo creativo si può definire come il “Vettore Paganiniano”. Questo significa che il mio obiettivo è quello di continuare le tradizioni delle scuole genovesi del violino e della composizione, iniziate da Paganini che è forse il picco significativo più luminoso della tradizione del compositore-interprete. Seguire le tradizioni compositive ed esecutive stabilite da Paganini pone elevate esigenze sia al compositore che all’esecutore, il cui obiettivo più alto è identificare la componente romantica, che può essere ostacolata da un’insufficiente padronanza delle tecniche di composizione ed esecuzione”.

A proposito della sua recente creazione intorno al canto della resistenza Bella ciao, Pushkarenko ha aggiunto:  “Seguendo il percorso tracciato dal grande Paganini per esplorare le possibilità di temi noti, mi ha sorpreso scoprire che la melodia della famosa canzone Bella Ciao ha un enorme potenziale, le cui risorse sono lontana dall’essere esaurite. Questo tema, che è un esempio di espressività laconica, è a mio avviso degno di sviluppo sinfonico. Per quanto riguarda la mia comprensione del contenuto semantico di questo lavoro, mi sembra che in ogni momento e in epoche diverse i movimenti partigiani siano stati espressione dei più profondi stati d’animo dei popoli nei momenti più drammatici della loro storia. E mi viene da aggiungere che un violinista impegnato a offrire la raffinata estetica di un violino solo a un pubblico moderno educato a principi alquanto diversi,  non può non sentirsi in qualche misura partecipe ad una forma di resistenza”.