Si è conclusa ieri sera la stagione del teatro Opera Carlo Felice di Genova con un titolo ormai tradizionalmente affidato ai giovani allievi dell’Accademia di alto perfezionamento vocale diretta dal tenore Francesco Meli insieme alla moglie e soprano Serena Gamberoni.
Banco di prova di quest’anno è stato “Il barbiere di Siviglia” di Rossini che ha ricevuto una calorosissima accoglienza da parte della gremita platea grazie anche alla brillante regia di Damiano Michieletto – qui ripresa da Andrea Bernard – che ha saputo divertire il pubblico con una serie di gag spassose e anche un po’ eccessive, a partire dal treno immaginario che nell’ouverture ha trasportato l’azione da Genova a Siviglia per poi in chiusura riportare i protagonisti a casa.
Caratterizzato da uno spazio teatrale vuoto – di non facile gestione per i giovani cantanti – il regista ha giocato magistralmente con la fantasia utilizzando oggetti colorati come sedie rosse, cuscini gialli, parrucche rosa, per dar vita alle varie scene con stratagemmi molto creativi come l’insegna del negozio di Figaro che è stata disegnata in tempo reale con delle bombolette spray.
Un banco di prova importante in quanto l’opera rossiniana è assai complessa e richiede non solo una solida tecnica vocale, ma anche una grande presenza scenica e interpretativa nonché un notevole equilibrio delle voci nei difficili concertati.
Per sfruttare al meglio la scena, Michieletto ha spostato il coro nella buca insieme all’orchestra con esiti musicali non sempre favorevoli e ha inserito un gruppo di mimi che interagivano nella storia ora per commentare le azioni dei protagonisti come nella splendida “Calunnia”, ora per rivestire i panni di personaggi come i soldati con le facce di Paperino nel finale del primo atto, ora per muovere e trasformare gli oggetti in scena con risultati davvero divertenti e piacevoli.
L’orchestra è stata diretta abilmente da Giancarlo Andretta che ha saputo unire la vivacità ritmica e la raffinatezza della musica rossiniana nel difficile rapporto fra buca e palcoscenico con un particolare plauso a Sirio Restani alla tastiera nei recitativi.
I giovani cantanti hanno dimostrato tutti – a partire da Carlo Sgura che ha impersonificato il factotum Figaro – una brillante presenza scenica, vestendo con freschezza e simpatia i panni dei loro personaggi seppur ancora in fase di crescita e maturità vocale. Da plaudire in particolare Davide Sabatino nei panni del “lucertolone” tutto verde Don Basilio molto convincente nell’aria della “Calunnia” e Gabriella Ingenito, nei panni di Berta che ha interpretato con trasporto “Il vecchiotto cerca moglie”con un inaspettato spogliarello. Applauditi anche Giampiero Delle Grazie che ha interpretato Don Bartolo, Paolo Nevi nelle vesti del Conte d’Almaviva e Greta Carlino nei panni di Rosina.
Repliche da oggi pomeriggio fino al 20 giugno.