Mario Brunello alla Gog esplora la complessità di Bach tra Suite, Sonate e Partite

Pienone al Teatro Carlo Felice di Genova per il concerto della Gog di lunedì 4 novembre tenuto da un magistrale Mario Brunello con applausi tanto calorosi da regalare un bis adamantino come la Bourrée inglese dalla Partita x flauto solo. Del resto Brunello ha ampiamente viziato il pubblico  ormai avvezzo ad ascoltare le versioni per così dire “classiche” e quelle per violoncello piccolo a quattro corde  con cui può coprire intervalli maggiori e sonorità diverse, esplorando larga parte del repertorio, come dimostrano anche (se ce ne fosse bisogno) la Sonata n.2 il la minore per violino BMW 1003 e la Partita  n.3 in mi maggiore per violino BMW 1006.

Nell’insieme le esecuzioni sono vertiginose speculazioni nel cuore del suono, tanto complesse quanto profonde, a restituire una musica che non si identifica con un solo strumento, ma che diventa puro pensiero, al di là della partitura e della destinazione originaria.

Un modo di riproporre i grandi brani della classica che scardina quell’idea, certo un po’ desueta ma ancora vivissima, per cui tra le performing arts,  questo tipo di musica sia il solo che cerca di perpetuarsi identico a se stesso, ripetendosi in modo sostanzialmente immutato da secoli e secoli, come ben già faceva riflettere Nicola Campogrande in “Occhio alle orecchie”.

Abile sperimentatore Brunello destruttura e ricompone, rendendo in pieno il gioco di fughe in avanti, il contrappunto e gli inseguimenti bachiani.  Si colgono sia le tensioni continue, sia le energie pulsanti, che le profondità più intense, struggenti nella loro resa.

Decisamente insuperabili live la Sarabanda dalla Suite n.3 in do maggiore e il Preludio della Partita n.3 in mi maggiore BMW 1006, mentre il pubblico osserva con piacere le danze meno note ai più come il Loure. In particolare il Loure in 6/4  con le modulazioni in Si e in Fa# minore, con un andamento ritmico all’apparenza semplice e l’uso di settime diminuite riesce a ricreare un piccolo capolavoro sempre nei bordi di un preciso bilanciamento armonico.

Altro brano da pelle d’oca la Sarabanda che fa da punto di volta nella sequenza della Suite n.5 in do minore BMW 1011 tra i primi e gli ultimi tre brani. Un momento talmente intenso da risultare meditativo e catalizzatore delle energie.

Il prossimo appuntamento al Teatro Carlo Felice della Gog sarà lunedì 11 novembre alle 20.30 con il pianista Dmitri Masleev, che ricomprendera’ per l’occasione in repertorio Cajkovskij, Rachmaninov, Chopin e Liszt. Tutta la stagione della Gog sul sito www.gog.it