Dal Duo Marveille ai concerti da solista, la fisarmonica per Gianluca Campi

Il 31 luglio alle 21 a Villa de Mari, a Pra Palmaro, il fisarmonicista Gianluca Campi suonerà in  duo con il violinista Roberto Mazzola, che lavora al Teatro Carlo Felice di Genova.
“Noi ci chiamiamo Duo Marveille – spiega Campi-   e il titolo del programma è ‘Armonie della sera’.
Il programma spazierà attraverso trascrizioni nostre in quanto non c’è proprio una letteratura originale per questa formazione, partiremo dal periodo barocco e tardo barocco, con due arie di J. S. Bach, ed una stagione di Vivaldi ‘Estate’. poi proseguiremo con Paganini due sonate per violino e accompagnamento per fisarmonica, e da solista eseguirò un capriccio, il n. 1 op. 1 e il  Carnevale di Venezia, e qui si parla del periodo del romanticismo intorno nell’800,cosi ci agganceremo con  L’Ouverture del Barbiere di Siviglia rossiniano e , di  punto in bianco, passeremo al tango argentino di Astor Piazzolla per celebrare quest’anno il centenario della sua nascita 1921 – 2021″.
Un altro concerto a stretto giro celebra l’importanza, questa volta esclusiva, della fisarmonica come strumento straordinario e sperimentatore: “Da Vivaldi a Piazzolla” martedì 27 luglio alle ore 21 presso il Centro storico di Valpelline nell’ambito del festival Combin en Musique.

“La fisarmonica è uno strumento sconfinato – dice Gianluca Campi- non si può limitare al repertorio popolare, seppur ricchissimo e importante. Infatti con le trascrizioni la fisarmonica è riuscita a decollare, dimostrando tutta la sua versatilità, la capacità espressiva. E’ uno strumento nato nella metà dell’Ottocento, dalla subitanea fortuna grazie alla trasportabilità e al rapido sviluppo, che grazie a nuovi repertori, appositamente modulati, dà il massimo quale strumento polifonico ed orchestrale. Nel concerto del festival per l’estate valdostana Combin en Musique  ci saranno trascrizioni di Vivaldi, di Paganini, di Rota in un racconto sonoro che passa dai virtuosismi dei Capricci o della Campanella paganiniana sino alle pagine struggenti de Il Postino e all’energia del Tango argentino di Piazzolla”.

Campi, detto anche da una parte della critica il “Paganini della fisarmonica”, riesce a coniugare la capacità interpretativa con funamboliche performance capaci di enfatizzare anche i salti caratteristici e le distanze enormi delle partiture del genio genovese del violino.