“Questa non è una “normale” guida turistica di Genova. Qui non troverete i monumenti celebri della città, l’Acquario, Palazzo Ducale, i Palazzi dei Rolli Patrimonio dell’Umanità dell’UNESCO… Tutte queste cose si danno per scontate, per già conosciute almeno un poco. Piuttosto nelle 111 schede che compongono questo volumetto si va alla ricerca dei dettagli curiosi, di posti, persone, storie apparentemente “minori” ma che contribuiscono tanto quanto i capolavori dell’arte e dell’architettura a costruire la storia, lo spirito, la vita di questa città antica di ventisei secoli”.
La definisce così l’esperto di beni culturali e naturalistici, scrittore e giornalista Gian Antonio Dall’Aglio l’ultima pubblicazione record di vendite “111 luoghi di Genova che devi proprio scoprire” di Emons: con fotografie di Fabrizio Calzia e Martina Re. Un libro che risponde a tantissimi interrogativi curiosi: “Perché gettare stoviglie d’oro in mare? E’ possibile leggere le sorti di una città in un albero di Melograno? E possono le canzoni nascere in una latteria?” Già, perché oltre ai miti e alla storia, un filone che piace molto nel testo è quello dedicato ai cantautori, vera anima portatrice dell’identità culturale di Genova, città “Superba per uomini e per mura”, come la dipinse a suo tempo Francesco Petrarca, ma anche città di gente selvatica col mare scuro che si muove anche di notte… (e questo è Paolo Conte).
Con attinenza musicale si parla ad esempio di via Vespucci. “Io non ho mai avuto vere ragioni personali per frequentare Pegli – spiega Dall’Aglio- salvo alcune occasioni di lavoro (come questa…) ma ricordo bene la sensazione… come dire, di “orgoglio cittadino” quando appresi che una strada della mia città (ok due, De Nicolay e Vespucci, ma in fondo è lo stesso asse viario) per quanto in un quartiere a me distante, riuniva in sé le testimonianze di quei tre “grandi” delle arti espressive”. Cita così Lupo, De André e Paoli.

“Di Alberto Lupo ricordo benissimo (oggidì lo si trova facilmente su YouTube) il surreale duetto con Mina in Parole, parole, ma ho ricordi, se pur un poco confusi, anche dello sceneggiato La Cittadella, insomma programmi televisivi (bianco/nero, all’epoca) quando ero bambino.
Faber…. come il Confetto Falqui di una pubblicità di quegli stessi tempi andati Basta la parola. L’eccessivo understatement dei genovesi si è limitato ad apporre una piccola targa sul muro del palazzo in cui nacque, forse si sarebbe potuto fare di più. Non so. Meno male che c’è Via del Campo 29 rosso. Però se consideriamo che la casa di Paganini è stata distrutta come se il grande Niccolò meritasse la damnatio memoriae, possiamo essere lieti che la casa natale di De Andrè sia ancora in piedi”.
Faber…. come il Confetto Falqui di una pubblicità di quegli stessi tempi andati Basta la parola. L’eccessivo understatement dei genovesi si è limitato ad apporre una piccola targa sul muro del palazzo in cui nacque, forse si sarebbe potuto fare di più. Non so. Meno male che c’è Via del Campo 29 rosso. Però se consideriamo che la casa di Paganini è stata distrutta come se il grande Niccolò meritasse la damnatio memoriae, possiamo essere lieti che la casa natale di De Andrè sia ancora in piedi”.
Capitolo a parte per Gino Paoli. “Le canzoni di Gino Paoli che conosco e la soffitta di Boccadasse: non sto a fare l’elenco delle canzoni di Paoli che conosco. Le cantava già mia mamma (pur piemontese) quando ero bambino. Ebbi un 33 giri, duplicato nei primi anni Ottanta su una musicassetta che ancora è funzionante ed ascoltabile (riesco ancora ad ascoltare le cassette….): si chiama Gino Paoli ed è una raccolta delle sue prime canzoni, Io vivo nella Luna, La gatta, Sassi, Il cielo in una stanza….. Un’altra musicassetta di cui vado fiero è Insieme, il tour con Ornella Vanoni del 1985, con quella meraviglia di Mediterraneo che va ben che è di Joan Manuel Serrat, ma chi più di Paoli avrebbe potuto cantarla in italiano? Non ho mai conosciuto Paoli, ricordo di averlo visto una sera di circa trentacinque anni fa a cena dalla Manuelina a Recco insieme a Ornella Vanoni”.
Altra tappa fondamentale associata a Genova la data del concerto dei Fab Four diventata leggenda e su cui tanto è già stato scritto e detto.
“Era il 26 giugno 1965, per la precisione, e avevo sei anni – dice lo scrittore – due mesi e venti giorni di età. Troppo pochi per poter ricordare qualcosa di quella giornata che alcuni dissero sia stata memorabile per la città di Genova: i Beatles al Palasport!!!! In realtà gli stessi che (parlandone anni dopo) mi dicevano essere stata una giornata memorabile poi si lamentavano che insomma, forse, bah… Ok, che il carattere dei genovesi trasudi understatement e sia poco propenso a scatenarsi in atteggiamenti isterici credo sia un dato di fatto incontrovertibile (a parte i bagni di gruppo nella fontana di De Ferrari in occasione delle Grandi Sconfitte della squadra di calcio ‘dei cugini’, ma lì si entra in ambiti di competenza della psicologia di massa, cose di cui sono totalmente ignorante), quindi forse il concerto del Palasport non è rimasto nella mitologia dei Fab Four per responsabilità del pubblico un po’ troppo zeneise. Però non è che loro, da quel che ho appreso, si fossero sbattuti molto…. Due concerti in un sol giorno, va bene, ma poco più di mezzora ciascuno, se non mi hanno raccontato male. C’era di che rimanere tiepidini, ad ascoltarli… Una cosa che ricordo, di quegli aneddoti che ascoltai, è che i musici nostrani che aprirono l’esibizione dei ragazzi di Liverpool c’era Peppino Di Capri. Un grande anche lui, orsù.
So bene che pernottarono nell’allora lussuoso e importante Hotel Colombia me mi fu raccontato che girarono per la città indisturbati e non riconosciuti”.
So bene che pernottarono nell’allora lussuoso e importante Hotel Colombia me mi fu raccontato che girarono per la città indisturbati e non riconosciuti”.

Il volume di Gian Antonio Dall’Aglio verrà presentato nell’ambito delle ultime celebrazioni della “Giornata mondiale del Libro e del Diritto d’Autore” dal Club per l’Unesco di Sanremo il giorno 15 maggio alle 18 sulla Pagina Facebook online qui ( https://www.facebook.com/ clubunesco.it/)