Conto alla rovescia per lo spettacolo teatrale-musicale “I Trilli: una storia genovese“, scritto da Vladimiro Zullo e dal regista Lazzaro Calcagno, di giovedì 8 luglio alle 20,30 presso il Parco di Villa Bombrini a Cornigliano.
Vladimiro Zullo, per tutti Vladi, è accompagnato in questo viaggio musicale da Alberto Marafioti, Alessandro De Muro, Davide De Muro, Fabrizio Salvini, Fabio Bavastro, Valeria Saturnino. La voce narrante di questo spettacolo, che si alternerà con Vladi nei racconti è l’attore Ivaldo Castellani. L’evento si svolgerà all’aperto con la possibilità di usufruire degli stand enogastronomici all’interno dei giardini di Villa Bombrini grazie all’organizzazione della Pro Loco di Cornigliano. Ingresso libero.
I TRILLI. IL CUORE DI GENOVA
Il contesto sarà l’occasione per presentare i progetti del Consorzio Cornigliano, nato nel 2020 come aggregatore di numerose associazioni, con lo scopo di dare impulso alla rinascita dell’identità sociale e culturale di un territorio che ha dato molto e che potrà dare ancora in termini di prospettiva alle attività del trasporto e della logistica. Uno sviluppo che deve coniugarsi con una valorizzazione culturale, la stessa che ha già finanziato il libro ‘I Trilli, il cuore di Genova’. Apparentemente è la storia di Vladimiro Zullo, di quando ha iniziato a cantare i pezzi dei Trilli, di quei sentimenti cantati in genovese e portati nelle case di tutti con gli strumenti più moderni, giocando con internet e con i social in modo costruttivo e serio come con singolo “Vado a vivere su Facebook”.
In realtà questo libro, realizzato per Erga edizioni, racconta in modo autentico lo spirito dei Trilli di Pippo e Pucci, tra nuove composizioni e rivisitazioni, come “veri pionieri della musica dialettale genovese in chiave moderna”. Bellissimo il materiale iconografico a corredo così come i documenti dei mass media e l’aneddotica dall’intitolazione della via fronte al Comune di Savignone antistante al teatro “Botto” sino a quel felice “compromesso” del 1984 in cui i Trilli al Festival di Sanremo cantavano in italiano.
Tra le tantissime testimonianze raccolte anche un’utile (per noi che amiamo Genova nelle viscere, ma genovesi non siamo) “Nota alla lingua dalla grafia alla pronuncia di Franco Bampi (www.zeneize.net). Su tutto una canzone: “Come sei bella Genova” e le parole di quel nonno, forse il nostro … “Caro mio ragazzo, il mondo si è bello da levarci tanto di cappello, ma va’ in Castelletto la sera o la mattina e vedrai che Genova è uno scrigno d’oro zecchino”.