Cosa si può mettere sotto l’albero o regalare agli amici? Da questo brainstorming è nato un pezzo a più mani della redazione de linvito.net, con l’intento di un pieno di ricordi, auspici e cultura. Quello di cui abbiamo bisogno, oggi più che mai.
Giuseppe Isoleri
Io, da melomane consiglierei un disco, due: un dvd e un cd.
Si tratta di incisioni veramente eccezionali. Il dvd è per l’opera “Ricciardo e Zoraide” di G. Rossini presentata nel 2018 al Rossini Opera Festival con due interpreti eccezionali Sergey Romanovskyi e Juan Diego Florez che gareggiano in modo esemplare e inarrivabile nelle difficoltà dello spartito.
Il cd è per l’opera “Otello” nella recente incisione diretta da Pappano con l’orchestra di Santa Cecilia e interpreti del calibro di Jonas Kaufmann nel ruolo del titolo, Carlos Alvarez come Jago e l’irraggiungibile Maria Agresta nella dolce Desdemona.
E allora auguro a tutti un buon ascolto e Buone Feste Natalizie con la speranza di tornare a sentire la musica dal vivo.
Ines Aliprandi
Consiglio la visione del film Grand Budapest Hotel, regia di Wes Anderson con Ralph Fiennes, Tony Revolori, F. Murray Abraham, Jude Law, Saoirse Ronan, Adrien Brody, Tilda Swinton
Il film è di qualche anno fa e non ha nulla di musicale né di natalizio. In compenso è, a mio avviso, molto teatrale, non tanto per le sceneggiature, piuttosto esili, quanto per l’eccellente fotografia: le inquadrature, spesso simmetriche e statiche hanno forme e colori di una perfezione estetica mai gratuita, bensì sempre funzionale al senso. Aggiungo inoltre: attori bravissimi; suddivisione in capitoli come scatole cinesi tra slittamenti temporali e spaziali; un vortice di eventi e personaggi ora spietati ora teneri, ora grotteschi ora romantici, ritratti da un punto di vista esterno straniante che danza tra fiaba e storia, leggerezza e profondità, bene e male…
Giulia Cassini
Libri e dischi a casa hanno sempre fatto il paio vicino al Presepe e persino nelle calze della Befana che cercavo sempre di improponibili taglie (possibilmente giganti). Una buona abitudine o meglio un privilegio che è rimasto immutato negli anni, perché durante le feste ci si può concedere un piccolo lusso e donare agli altri qualcosa che evochi un simbolo o il profondo della nostra personalità. Così se penso a cosa potrebbe finire sotto l’albero degli amici un’associazione immediata è il disco “I regali di Natale” di Antonella Ruggiero del 1997 (per ulteriori informazioni cliccare qui https://www.antonellaruggiero.com/release/i-regali-di-natale/), artista che mi ha sempre affascinato per tessitura vocale, raffinatezza, coerenza e che ho avuto il piacere più di una volta di ascoltare live e intervistare nella “mia” Liguria, anche a Genova.
Tra i brani più noti segnalo “In notte placida” che prosegue “per muto sentier, dai campi del ciel discese l’Amor”. E’ una delicata pastorale sul grande mistero e sul senso del Natale: “L’animo aprite a speranza, ad amor” è tra i passi più intimi. Il pezzo tradizionalmente è fatto risalire a François Couperin (1668-1733) nella versione pastorale dei primi del Settecento per poi diffondersi nelle liturgie e nel novero dei brani popolari svestendosi di aurea sacrale oppure assimilato melodicamente con le parole di “Dormi non piangere”.
Tra i libri che invece fanno capolino quest’anno tra i presenti a colleghi e amici mi piace ricordare “Natale a Genova. Tra musei e emozioni” per Neos Edizioni a cura di Daniele Cambiaso e Sabrina De Bastiani, per la bella idea di coinvolgere 20 scrittori genovesi sulla riscoperta dell’arte e dei luoghi deputati alla loro conservazione e valorizzazione con taglio sempre appassionante, ma anche molto eterogeneo dal giallo alla fantascienza (i diritti d’autore saranno devoluti ad AIRETT, associazione cura e ricerca sulla Sindrome di Rett). Importante in tempi di musei chiusi riflettere su quanto contino nel nostro quotidiano e per l’identità culturale. A musei e teatri guardiamo speranzosi, come nuovo inizio dell’atteso 2021, per voltare, questa volta metaforicamente, pagina.
Roberto Iovino
Ci lasciamo alle spalle probabilmente l’anno più tragico per l’umanità dalla fine della seconda guerra mondiale. Un anno orribile anche per la cultura con i teatri e i musei chiusi. Il 2020 era l’anno di Beethoven nel 250° anniversario della nascita (16 dicembre 1770). E allora il mio consiglio riguarda un libro e un ascolto dedicati al grande compositore tedesco. Il volume è L’ultimo Beethoven di Maynard Solomon, del 2003, uscito in traduzione italiana nel 2019 (Carocci editore). Un libro interessante scritto da uno studioso di valore che nel 1986 aveva già pubblicato un fondamentale studio su Beethoven (“Beethoven” editore Marsilio). Per quanto riguarda gli ascolti la discografia beethoveniana è immensa e c’è solo l’imbarazzo della scelta. Personalmente riprenderò dallo scaffale un vecchio cofanetto di 3 LP prodotto dalla Decca nel 1958: contiene i Cinque Concerti per pianoforte e orchestra nella sempre stupefacente interpretazione di Wilhelm Backhaus.
Marco Pescetto
Nell’augurare a tutti i lettori un Buon Natale 2020 e un meraviglioso 2021, vorrei segnalare “ La notte prima di Natale” racconto di Nicolaj Gogol tratto dalla raccolta “ Veglie alla fattoria presso Dikanka “ del 1832. Il fabbro e pittore Vakula, innamorato della bella Oksana, dipinge ritratti di santi e madonne di rara bellezza forse da lei ispirati ma dipinge anche il ritratto di un diavolo, raffigurandolo in sembianze orride e ridicole. Il diavolo, visto il ritratto si adira e giura di vendicarsi… Il racconto è una vera e propria fiaba che fa immergere il lettore negli scenari della grande Russia: le distese di campi coperti di neve, il freddo, il silenzio etc. e colpì la fantasia e la sensibilità di due grandi musicisti russi dell’ottocento Peter Ilijc Caikovskij e Nikolaj Rimskij Korsakov i quali ne fecero un’opera lirica . Il primo ne compose addirittura due versioni : Il fabbro di Vakula op. 14 rappresentata al Marinskij di Pietroburgo il 6 dicembre 1876 definito dall’autore “uno splendido fiasco” e “Gli stivaletti “ (Cervicki) rappresentata al Bol soj di Mosca il 31/1/1887, che ebbe buon successo . Nicolaj Rimskij Korsakov, affascinato anch’egli dalla fiaba ma frenato per il rispetto verso Caikovskij , decise di farlo il 18 dicembre 1895 presso il Marinskij di Pietroburgo ma la sorte non gli arrise. Infatti alla prova generale aperta al pubblico i granduchi Nicolajevic e Alexandrovic, indignati per la presenza in scena del personaggio della Zarina , protestarono e convinsero lo Zar ad annullare il permesso da lui accordato; per cui, per salvare l’opera Rimskij Korsakov fu costretto controvoglia a sostituire il perso-naggio della Zarina (ms) con quello di Sua Altezza (bar) e se ne amareggiò a tal punto da non venire alla prima.
Il secondo suggerimento è un romanzo dal titolo “Madrigale senza suono” di Andrea Tarabbia dove l’autore getta nuova luce su uno dei crimini più efferati accaduto a Napoli presso il Palazzo Sangro di San Severo in Piazza San Domenico nel 1590 per mano di Carlo Gesualdo da Venosa che assassinò la moglie Maria d’Avalos e il suo amante Fabrizio Carafa , colti in flagrante adulterio, segnando col sangue il destino della sua vita a seguire. Un analisi introspettiva degli stati d’animo del protagonista abitato da fantasmi, passioni sulfuree, smarrimenti che arricchiscono la figura complessa di un musicista proteso verso uno stile compositivo suo proprio che nella polifonia sacra dei suoi ultimi lavori sottende un’indecifrabile umanità
Paola Siragna
Ultimi giorni di attesa per questo Natale, tanto temuto e incerto. Un Natale “congelato”. La corsa ai regali è forse meno frenetica del solito e, magari, questo potrebbe spingerci a pensare a doni meno “materiali”. Le occasioni sociali si diradano, i viaggi sono rimandati, le giornate sulla neve sono solo un miraggio. Perché dunque non regalare (e regalarsi) qualche ora di musica e letture? Per quel che mi riguarda, libri e dischi sono sempre presenti sotto l’albero (unitamente a biglietti per spettacoli da vivo, quest’anno ahimé banditi). Ecco allora un paio di consigli per gli ascolti adatti a tutti, per un’atmosfera natalizia magica.
Il primo album arriva dalla Deutsche Grammophon, il che già è garanzia di qualità. Si tratta di un album live registrato proprio nel gennaio 2020, alle porte del disastro. John WIllliams dirige i Wiener Philharmoniker, che conducono l’ascoltatore in un viaggio attraverso i temi che lo hanno reso uno dei compositori più geniali e noti di questo secolo. Da “Hook” a “E.T.”, da “Jurassic Park” a “Harry Potter”, senza naturalmente dimenticare l’Imperial March tratta da “Star Wars”, aggiunta al programma per volontà dell’orchestra. Williams ha dato alla musica per il cinema uno spessore ed una complessità rari. La cura negli arrangiamenti, la ricerca di leit motiv significativi e iconici per i personaggi principali, sono la firma del compositore. Uno stile compositivo unico e inimitabile. Ad affiancare i Wiener, la violinista Anne-Sophie Mutter, che ha impreziosito la scaletta con arrangiamenti studiati ad hoc. Il concerto è disponibile su doppio cd, Blu Ray e, per i nostalgici, in vinile.
Un altro Williams fra i consigli, questa volta Robbie con il suo “The Christmas Present”, doppio album uscito nel 2019, in cui il cantante si cimenta in classici natalizi rivisitati in chiave swing (genere in cui si conferma particolarmente a proprio agio) e inediti che vantano la collaborazione di illustri colleghi quali Rod Stewart e Bryan Adams. Le due parti, Chrustmas Past e Christmas Future, richiamano evidentemente al dickensiano “Canto di Natale”, immergendoci nel clima natalizio fin dalla copertina.
E proprio con Charles Dickens concludiamo questa carrellata di consigli, in questo caso letterario. Rizzoli ha infatti appena pubblicato una nuova edizione del classico natalizio per eccellenza, illustrata da Iacopo Bruno. Edizione curata nei minimi dettagli, dalla copertina rigida rossa con i dettagli in oro, al segnalibro in stoffa, alla carta di altissima qualità. Un vero gioiellino che non può mancare sotto l’albero di chi, in questo anno così particolare, non vuole rinunciare alla tradizione.
Carla Viazzi
Avrei mille libri da consigliare (ma non vi suggerirò il mio; giuro non lo farò!!). Siamo sotto Natale, la festa che celebra la nascita di Gesù. Su tutti mi viene un titolo: “Il Vangelo secondo Biff – Il migliore amico di Gesù” di Christopher Moore. Un romanzo geniale. Gesù ragazzino ha scoperto di essere il Messia, ma non sa assolutamente che cosa debba fare un Messia. Così parte con l’amico Biff alla ricerca dei Re Magi per farselo spiegare. In questo viaggio tutte le parabole del Vangelo si avverano, ma per motivi e vie inaspettati. Un libro divertente, colto e acuto. Buona lettura.