Addio a Raffaella Carrà

All’età di 78 anni se ne è andata Raffaella Carrà, stroncata da un male che la affliggeva ormai da tempo.

“Raffaella ci ha lasciati – ha detto nel suo annuncio Sergio Japino – E’ andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre”.

Cantante, ballerina, attrice, presentatrice, per decenni incontrastata regina della TV, Raffaella Carrà è stata un’artista completa che ha saputo di volta in volta cambiare adattandosi ai tempi, ma rimanendo sempre se stessa.

Il suo caschetto biondo è diventato un vero e proprio simbolo, sensualità naturale, caparbietà, massima professionalità.

ll quotidiano britannico “The Guardian” l’ha definita “la popstar italiana che ha insegnato all’Europa la gioia del sesso, un’icona culturale che ha rivoluzionato l’intrattenimento italiano”.

Un fisico perfetto, un visetto da bambola, un sorriso magnetico, la Carrà in effetti ha fatto innamorare milioni di spettatori in tutto il mondo; è vero che ha saputo entrare nelle case degli italiani nell’ora di mezzogiorno come l’amica tranquillizzante di tutti; è anche vero però che con il suo ombelico scoperto fece tremare i polsi ai dirigenti Rai imponendosi come una vera e propria sex simbol: si pensi a canzoni del tipo “Come bello far l’amore” e “Tuca tuca”.

In un’epoca in cui la TV italiana era a trazione tutta maschile, dominata da mostri sacri come Mike Bongiorno, Pippo Baudo, Corrado, la Carrà si impose in virtù della sua professionalità, della sua bellezza e della sua energia.

Raffaella Carrà, incontrastata regina della TV

 

Bolognese, nata nel 1943, Raffaella Maria Roberta Pelloni, questo il suo vero nome, è arrivata al successo con determinazione e volontà, passando prima per l’Accademia Nazionale di Danza e poi per il Centro sperimentale di cinematografia. Dopo qualche esperienza cinematografica e un film in America con Frank Sinatra, la grande occasione arriva nel 1969 quando viene scelta in Rai per affiancare Nino Ferrer in “Io, Agata e tu”. La sua parte è minima, ma chiede e ottiene qualche minuto solo per sé. L’esito è trionfale e inizia la sua vera carriera.

Innumerevoli i programmi portati al successo, da “Mille luci” a “Canzonissima”, da “Rumore” a “Carramba”. E innumerevoli le collaborazioni: basta ricordare proprio in “Mille luci” il suo rapporto con Mina. O, fra gli ospiti di lusso dei suoi show l’indimenticabile gag con Roberto Benigni.

Sex simbol, si diceva, ma l’ombelico, le gambe generosamente scoperte, le tutine attillatissime non erano mai in lei indice di volgarità, al contrario manteneva sempre una eleganza e una signorilità indiscutibili: “Le donne italiane – diceva – hanno grande simpatia per me perché non sono una mangiauomini. Si può avere sex appeal insieme a dolcezza e ironia, non bisogna per forza essere Rita Hayworth”.