Nervi: grande successo dei Moiseev

Il lontano luglio 1991, esattamente 30 anni fa, sul palcoscenico di Nervi si esibiva il Complesso Accademico di Stato di danza popolare dell’URSS, diretto da Igor Moiseev, che portò sulla scena ben 11 brani. Fu un successo come ogni spettacolo che Mario Porcile, patron del Festival Internazionale del Balletto di Nervi, portava alla kermesse da lui creata. Ebbene questa straordinaria compagnia creata dal suo infaticabile direttore artistico che la condusse dal 1937 al 2007, è tornata ieri sera a Genova nell’ambito della terza edizione del Nervi Music Ballet Festival 2021. Da anni  la compagnia russa ha preso il nome di Ensemble Accademico Statale di Danza Popolare Igor Moiseev, ma il suo repertorio, quello che l’ha resa famosa in tutto il mondo e che vanta circa 300 opere tra danze, miniature, quadri coreografici, suite e balletti di un atto su musica di compositori, quali Borodin, Glinka, Rimskij-Korsakov, Musorgskij, è sempre lo stesso .

Moiseev del resto è stato uno dei maggiori coreografi del XX secolo, possedeva tutte le sottigliezze della danza nazionale, tutti i metodi e le tecniche dell’arte coreografica, drammatica e musicale che hanno costituito la base del suo metodo artistico unico di interpretazione scenica del folklore non solo del suo paese. Lo spettacolo infatti che ha proposto sabato scorso non a caso si chiamava Danze delle Nazioni del Mondo in quanto in due ore di spettacolo si sono viste tutte le espressioni del popolo attraverso l’arte più antica: la danza.

Un momento della suggestiva esibizione della compagnia russa

 

Un coloratissimo viaggio ricco di suoni, passi e costumi diversi che abbraccia storie e tradizioni di vari Paesi. Un abbraccio culturale ed emozionale a tutte le genti. Si è passati dall’Hopak alla Danza calmucca, dal Sirtaki alla Tarantella siciliana, dal Sapateo messicano al Gaucho dei cow boy argentini in cui si è inserita la prima italiana e al di fuori della Federazione Russa la coreografia Tango del Plata.

Straordinarie come sempre le capacità tecniche dei danzatori della Compagnia di Moiseev molti dei quali provengono da villaggi, mentre altri hanno avuto una formazione di balletto classico. Il coreografo ha sempre amato fondere in un unico stile di danza la spontaneità del folklore e la rigidità accademica. Questo è il suo famoso linguaggio che si è evoluto grazie alle tournée internazionali.

Certamente i brani più belli ed appassionanti rimangono quelli legati alla tradizione russa ed anche ieri sera gli applausi più sentiti sono arrivati per il pezzo di apertura Estate (danza russa) e per quello finale Yablochko(suite navale). Indubbiamente con questo spettacolo ci è sembrato di rivivere le emozioni del vecchio Festival Internazionale del Balletto, perchè certamente come allora si è assistito  a quella “bella danza” che fa bene al cuore.

Un plauso senz’altro a tutta l’organizzazione del Festival e in particolare alla direzione artistica di Claudio Orazi, Sovrintendente del Teatro Carlo Felice, anche lui ieri sera appassionato e coinvolto spettatore.