Carlo Felice 2 – La sinfonica fra i classici e la contemporaneità

Abbiamo pubblicato ieri il cartellone lirico del Carlo Felice. Qui di seguito proponiamo invece la stagione sinfonica che si svolgerà da gennaio a maggio.

Se nel cartellone lirico il Carlo Felice ha puntato essenzialmente sui grandi nomi (Rossini, Donizetti, Verdi e Puccini) per riconquistare un pubblico che negli ultimi tempi è sensibilmente calato (dato questo, come già sottolineato, comune a tutti i teatri italiani), la stagione sinfonica appare più coraggiosa. Affianca, infatti, a proposte classiche serate all’insegna del Novecento e della contemporaneità, affidandosi a nomi di indiscusso rilievo.

Come sottolineato ieri nel corso della conferenza stampa dal direttore artistico Pierangelo Conte, il cartellone è impostato secondo alcuni cicli che avranno una durata pluriennale, in un’ottico culturale, dunque, a più ampio respiro.

Si partirà l’8 e il 13 gennaio con due Ritratti americani, concepiti quali introduzioni all’ascolto dell’opera di Bernstein (Trouble in Thaiti, in scena dal 28 gennaio): il primo approfondimento diretto da Wayne Marshallsarà dedicato a John Adams (Short ride in a Fast Machine, The Chairman Dances), assieme a Aaron Copland (El Salón Mexico), a Duke Ellington che incontra Pëtr Il’ič Čajkovskij  (Lo Schiaccianoci Suite dal balletto) e al direttore e compositore vivente Leonard Slatkin, con una prima italiana (Kinah). Il secondo, diretto da Marco Angius, presenterà l’opera di Charles Ives (The unanswered question, Three places in New England, nella versione 1929) accostata alle Nove canzoni del XX secolo (1991) che Salvatore Sciarrino ha concepito a partire da altrettanti song e standard americani dagli anni Venti, Trenta e Quaranta (si citano Sophisticaty Lady, Stardust, You are my lucky star, Night and Day). Interprete sarà Ljuba Bergamelli.

Novecenti è il titolo della serie di concerti dedicata alla scoperta delle peculiarità della musica strumentale italiana a cavallo del XX secolo e delle sue interconnessioni con il repertorio sinfonico europeo coevo, che Donato Renzetti affronterà giovedì 31 marzo accostando Bruno Bettinelli (Due Invenzioni per archi) ad Antonín Dvořák (Suite ceca in re maggiore op. 39), Maurice Ravel (Ma mère l’Oye) e Zoltán Kodály (Danze di Galánta).

Fabio Luisi

Due serate ospiteranno il ritorno di Fabio Luisi: venerdì 15 aprile, con la Sinfonia n.9 di Anton Bruckner, all’interno del pluriennale Ciclo Bruckner avviato nella primavera 2021, e lunedì 25 aprile, con la Sinfonia n. 4 di Robert Schumann. In entrambi i casi, le sinfonie saranno accostate a una composizione sinfonica di Luciano Berio (Requies nel primo caso, Rendering nel secondo): l’obbiettivo è completare l’esecuzione integrale dell’opera sinfonica dell’illustre compositore ligure entro il centenario della sua nascita nel 2025.

Proseguono inoltre le esplorazioni condotte attraverso il filone Mozart l’italiano, che contempla l’esecuzione integrale delle Sinfonie di Mozart messe in relazione con l’opera di predecessori e contemporanei italiani a Mozart che hanno influenzato il suo stile: il 3 febbraio Alessandro De Marchi eseguirà due sinfonie mozartiane, l’ouverture dall’opera Lucio Silla e la Sinfonia in si bemolle maggiore di Gaetano Pugnani.

Harmut Haenchen

Tre sono gli appuntamenti dedicati al Ciclo Beethoven. Il 24 febbraio Hartmut Haenchen eseguirà le Sinfonie n.4 e n.5 insieme all’Ouverture da Fidelio. Il 22 aprile, lo stesso direttore salirà sul podio per  la Terza Sinfonia, per la cantata per Coro e Orchestra Meeresstille und glückliche Fahrt op. 112 e per la a Messa in sol maggiore per soli, coro e orchestra D167 di Franz Schubert. Il terzo appuntamento beethoveniano, a conclusione del cartellone sinfonico, giovedì 19 maggio, sarà tutto al femminile. Sul podio ci sarà infatti Speranza Scappucci alla testa dell’Orchestra e del Coro Femminile del Teatro: in programma la Settima Sinfonia, insieme allaBarcarola della compositrice Paola Prestini, presentata in prima italiana. Completeranno il programma Litanies à la Vierge Noire di Francis Poulenc e a La Mort d’Ophélie op.18 n.2  di Hector Berlioz.

Speranza Scappucci