Cinema di animazione, omaggio all’inatteso di Giannalberto Bendazzi a Casa Luzzati

Incontro denso di significati, di commozione e di ricordi giovedì 21 aprile a Casa Luzzati per l’omaggio a Giannalberto Bendazzi (1946-2021), storico del cinema di animazione, docente universitario, critico e divulgatore. “Di più: il primo in Italia, a Milano, a insegnare storia dell’animazione” ha ricordato Marco Bellano, docente di History of Animation, DBC, Università di Padova, se non suo discepolo diretto sicuro compagno di viaggio di tante avventure culturali e imprese che hanno contribuito a cambiare la storia, attraverso voci indipendenti e il riconoscimento dell’importanza del cinema di animazione.

Animazione come libertà, come ripiegamento nel gesto creativo per capire se stessi, ma soprattutto mezzo per unire ideologie differenti, per essere un ponte tra le culture, per liberare dagli stereotipi e persino dalla condizione di prigionia come insegnano tante storie di vita e straordinari corti nati nelle situazioni più impensate. Una vera rivoluzione”.  Sono parole del braccio destro di sempre, Luisa Famiglietti, capace di conservare con cura la memoria e quella sconfinata cultura che Bendazzi ci tramanda ancor oggi attraverso i suoi lavori, la sua vita, le innumerevoli testimonianze ed opere. Ma soprattutto  con l’interesse che ha dimostrato per l’umanità, per la creazione a partire dal fatto concreto e non da pindarici voli filosofici, sebbene la sua sconfinata cultura li permettesse e li incentivasse. Non a caso esordì nei giornali come critico, anzi vice-critico di Paolo Pillitteri.

 

“Lui era figlio della Guerra Fredda, anagraficamente – continua Famiglietti – e nell’animazione ha trovato la possibilità di spaziare, di unire anziché dividere. Un luogo dove tutto è possibile”. L’iniziativa di Casa Luzzati si è svolta con il contributo di Palazzo della Meridiana, che sta curando la realizzazione della biblioteca lasciata da Bendazzi, e dell’Associazione Cartùn, nonché del fattivo apporto di Luisa Famiglietti. Un cammeo autentico è emerso dal messaggio di Caterina Viziano, dell’Associazione Amici di Palazzo della Meridiana,  così come nella testimonianza di Sergio Noberini, curatore del patrimonio di Emanuele Luzzati.

Luzzati-Bendazzi, storie di fantasie inesauste, di grandi sfide, dell’animazione che diventa l’inventario del mondo, da cui riscrivere tutte le emozioni. “Il cinema d’animazione -ha detto Noberini- è  grande galassia attorno a cui abbiamo sempre ruotato con Luzzatti, Gianini, sino alle grandi rassegne e all’interpretazione che abbiamo cercato di valorizzare a Porta Siberia in modo permanente. E’ partito anche un ciclo importante, grazie a Bendazzi, che ci ha portato a conoscere questo mondo meraviglioso tramite incontri brevi e succulenti, da cui è nata un’amicizia forte e formidabile. Anche questa Casa Luzzati voluta con tre anni di incontri, partecipazione e dialogo,è stata costruita grazie a Bendazzi che vi ha dato un segno silente, ma concreto“.

Si è proseguito, su moderazione del giornalista Marco Volpati, con un ricco intervento di Marco Bellano, a partire dalle fondamenta del cinema d’animazione sino a diversi casi concreti, in un excursus comparato anche su chiavi di letture diverse e sulla maturazione critica dello stesso Bendazzi, sulle variegate tematiche affrontate nelle sue opere. Ad appagante conclusione, la proiezione del corto “Il signor Rossi a Venezia” del 1975. Un’affettuosa caricatura di questo uomo medio-italiano nato dalla penna di Bruno Bozzetto, nel caso specifico anche innamorato e alle prese con i grandi problemi delle città d’arte, o meglio, delle storture sociali ancor oggi incredibilmente attuali.

LA VITA
Giannalberto Bendazzi ha partecipato attivamente alla costituzione della “Lele Luzzati
Foundation”, che ha ottenuto il riconoscimento della Regione Liguria il 16 febbraio 2022.
Studioso tra l’altro delle produzioni cinematografiche di Giulio Gianini ed Emanuele
Luzzati, ha collaborato in più occasioni alle attività del Museo Luzzati a Porta Siberia, a
Palazzo della Meridiana quindi nella nuova sede di Casa Luzzati a Palazzo Ducale,
approfondendo l’amicizia personale e professionale con Sergio Noberini.