Laffranchini, Gamba e un inedito Schumann

Nel panorama romantico tedesco ci sono autori per così dire “immediati” che, fatte salve le asperità tecniche, arrivano diretti agli ascoltatori; e ci sono però anche compositori che non si lasciano “scoprire” facilmente. Fra questi, Robert Schumann, certamente uno dei musicisti più affascinanti e complessi. La sua personalità è talmente controversa e intricata da porre costantemente problemi esecutivi, non solo tecnici, ma anche e soprattutto “interpretativi”. Questo spiega la prudenza con cui artisti di fama indiscutibile si accostano spesso alla sua produzione, sia essa pianistica, cameristica o sinfonica.

Nelle scorse settimane “ClassicVoice” ha prodotto un bel CD dedicato appunto a Schumann e contenente pagine rare oltre a una “chicca” senza dubbio interessante. Protagonisti sono Michele Gamba sul podio dell’Orchestra Haydn e Sandro Laffranchini primo violoncello dell’Orchestra della Scala.

La “chicca” riguarda proprio il violoncello: si tratta del Concerto in la minore op. 129 che qui viene presentato per la prima volta con il finale originale: “Nella prima stesura – ha spiegato Laffranchini – si nota chiaramente la differenza con la versione a stampa. Schumann fu indotto a modificarlo dal giudizio di un collega violoncellista che non trovava l’originale sufficientemente eroico, inadatto quindi a un finale particolarmente sonoro”.

L’incisione, dunque, ripropone il pensiero originario di Schumann che, come si diceva in apertura, non sembra preoccuparsi più di tanto di problemi esecutivi: fraseggio arduo e soprattutto un equilibrio precario fra il solista e un’orchestra spesso debordante.

La lettura di Gamba e di Laffranchini, tuttavia, supera ampiamente le difficoltà della scrittura schumanniana offrendo una interpretazione di forte tensione espressiva, chiara nell’evolversi tematico, solida nel rispetto dell’architettura globale della partitura.

Il CD è  completato da pagine di non frequente ascolto come sono le Ouverture che testimoniano l’attenzione per il teatro da parte del compositore tedesco autore di una sola opera (Genoveva), ma grande amante della letteratura e delle scene. Gamba, dunque, oltre a presentare l’Ouverture da Genoveva e quella dalle Scene per il Faust di Goethe  dirige anche due rarità come le Ouverture da Hermann und Dorothea (con ampie citazioni dalla Marsigliese) e da Die Braut von Messina. Pagine interessanti eseguite con fine gusto da Gamba e dall’Orchestra Haydn.