Il nostro amico fragile, Nervi by night all’insegna di De Andrè

Metti una location storica come i Parchi di Nervi con i grandi successi di Faber e l’affetto del pubblico genovese non può che arrivare. E’ successo ieri sera, mercoledì 3 luglio, per l’evento tributo “Il nostro amico fragile” a Villa Grimaldi Fassio. L’appuntamento di note e danza, nell’ambito del Nervi Music Ballet Festival, è stato ideato da Antonella Riboldi Brunamonti, presidente e fondatore Associazione Culturale SI Può Fare con la direzione artistica di Massimo Arduino e la regia di Sergio Iapino.

Dopo gli onori di casa della delegata del Sindaco di Genova Barbara Grosso, a condurre la serata una bella e spumeggiante Alice De André, figlia di Cristiano e nipote di Fabrizio, insieme giornalista di lungo corso Paolo Colombo. Poi una sfilata di presenze per oltre tre ore di evento senza interruzioni: il Mito New Trolls, Morgan, i Trilli, Enzo Paci, “I Notturni-Parole di Faber”, Cluster, Dolcenera, Anais Drago, Naima Academy, Liceo Pertini Vocal Ensemble, Andrea Filippi e Tommaso Colletti…

Si è cercato di indagare l’uomo, prima ancora che il mito, partendo dallo “scandalo del contraddirmi” di Amico fragile, presa di posizione all’ipocrisia perbenista, canzone simbolo di De André  uscita nell’ottavo disco pubblicato nel 1975 e realizzato con l’aiuto di De Gregori. Da qui alle fragilità dello stesso Faber il passo è breve: col Mito New Trolls si è rievocata la paura del palcoscenico del cantautore da giovane, ben presto superata, oltre ad una serie di aneddoti che ne hanno svelato il lato più umano. Al medley  con “Faccia di cane” cantata dal pubblico  è seguito il momento più significativo di tutto il concerto con Cristiano De Andrè sul palco, padre e artista, che si è lasciato andare in un caleidoscopio di emozioni e di ricordi.  Spontaneo, cantautore di grandissima caratura ha incantato i pubblico con diversi “pezzi inediti”, per scherzarci su, come “La canzone di Marinella” e “Verranno a chiederti del nostro amore” in omaggio alla madre, ricordando la separazione dei genitori e quel preciso momento.

A ruota è iniziata l’esibizione di Morgan che ha portato sul palco il valore della negazione, ricordando che è il ragionamento, il dire no ad accendere il confronto sottolineando come, per questo, nei testi di molti brani di Faber ci siano locuzioni avversative. Bella l’interpretazione  “Il cantico dei drogati”, svariate le digressioni al pianoforte. Apice della serata per la danza con la superospite Eleonora Abbagnato, prima étoile italiana all’Opera di Parigi e da marzo 2023 direttrice del corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, su coreografia di Ermanno Sbezzo, “rielaborata in un giorno e mezzo”, con le note di “Giovanna d’Arco”.

Tanti applausi per un convincente Enzo Paci, interprete di Paolo Villaggio per la Rai nel film con la regia di Luca Manfredi, e per i brani portati da Andrea Filippi e dai Notturni-parole di Faber, a cui farà eco sicuramente un grande ritorno da pubblico e critica. A seguire Dolcenera, con la sua voce graffiante, il ricordo dell’alluvione di Genova del 1970 con i ballerini della Naima Academy (coreografo Matteo Addino), la violinista Anais Drago, Tommaso Colletti, i ragazzi del Liceo Musicale Pertini (direttore Luca Franco Ferrari del gruppo vocal) che si sono anche esibiti con i Cluster sino al commiato con I Trilli e gli applausi ritmati per il classico dei classici che doveva necessariamente chiudere l’evento “Il pescatore” . Con la serata, assai densa e piena zeppa di contenuti diversi,  i Rotary del distretto 2032 hanno donato una borsa di studio per un laboratorio di teatro per i ragazzi con la sindrome di Asperger curato da Alice De André e hanno donato strumenti musicali al Liceo Musicale Pertini.

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