L’Idillio di Sigfrido per il Trio Ducale sorprende anche su YouTube: l’intervista a Massimo Paderni

Vi proponiamo l’interessantissimo ascolto del Trio Ducale (Riccardo Crocilla, clarinetto, Riccardo Agosti, violoncello e Massimo Paderni, pianoforte; la formazione è attiva dalla fine degli anni Novanta, sempre particolarmente apprezzata dalla critica e dal pubblico ) secondo la trascrizione dell‘Idillio di Sigfrido di Wagner realizzata da Massimo A. Paderni (https://www.facebook.com/padernim).

Questa trascrizione per trio con clarinetto è un lavoro di estrema bellezza e rarità sul noto brano di Wagner  (ascolta qui https://youtu.be/AZISXnR0lyo) che potrebbe condurre la mente erroneamente alla celebre Tetralogia. In realtà si trattava della dedica per la nascita del figlio, avvenuta proprio nel periodo in cui il sommo musicista componeva il Sigfrido dell’Anello del Nibelungo. Grande intimità, a tratti sorridente, ampio respiro nella resa del fraseggio, con una struttura del basso ricca e complessa. Da Wagner era stata realizzata per piccola orchestra (flauto, due clarinetti, fagotto, oboe, due corni, tromba ed archi).

Due curiosità svelate per linvito.net direttamente dal Maestro Massimo Paderni.

Materiale tematico dal sapore operistico con mille sfumature dinamiche e grande accuratezza analitica uniti alla potenza ” di pancia” della musica popolare tedesca nella parte centrale della composizione sono le caratteristiche più immediate ad un primo ascolto, ma quali sono state le maggiori difficoltà e le più piacevoli riscoperte nella rivisitazione da piccola orchestra a Trio?

M.P.“Prima di tutto desidero porre l’accento sul “colore” che questa formazione esprime. L’impasto dei tre strumenti determina un sound ricco, ma anche caldo e pastoso. Non a caso il più importante trio è stato composto da Brahms  nel suo ultimo periodo, quello più profondo ed intimistico. Il limite che comporta questa sonorità è una certa limitatezza rispetto alla luminosità del trio classico con il violino e come conseguenza anche una certa scarsità del repertorio.  In un momento storico in cui la ‘trascrizione’ viene, per così dire, sdoganata, mi è sembrato dunque  interessante e direi doveroso allargare il repertorio per questa compagine. L’Idillio di Sigfrido è stata la prima scelta per una trascrizione, in quanto già nella partitura originale il clarinetto e il violoncello assumono un’ importanza notevole. La difficoltà consisteva nel  rendere omogenea la sonorità e nel contempo dare a ognuno dei tre strumenti un carattere solistico. La sorpresa è stata quella di vedere come, anche in una riduzione di un pezzo che a suo modo è già cameristico, la musica di Wagner non perda la sua forza di persuasione e nascostamente riduca la distanza da quella di Brahms che doveva rappresentare una concezione del tutto contrastante”.

Come sta cambiando il rapporto con la musica tramite l’uso sempre più massiccio di YouTube in questo periodo di teatri chiusi?

M.P.“A mio parere l’aver trovato in questo periodo di pandemia delle soluzioni alternative alla presenza in teatro –  che naturalmente auspichiamo possa essere recuperata quanto prima, purché in totale sicurezza – è un fatto che ha anche dei risvolti positivi: penso per esempio al successo che hanno avuto alcuni concorsi musicali online. Quando succedono fatti epocali come questo, improvvisamente si aprono nuove prospettive e si inventano nuove forme di comunicazione. YouTube in particolare è una fonte inesauribile di conoscenza musicale e non, e personalmente considero che in questi 15 anni di vita rappresenti  la piattaforma più importante e interessante del web. Se c’è un risvolto negativo, semmai è quello di avere a disposizione anche troppe possibilità di ascolto e perciò di non approfondire a sufficienza,  come faceva in passato chi si comprava  dischi o cd  scelti con cura ed ascoltati con un buon impianto Hi-fi. Nel nostro caso è evidente che per far conoscere  un nuovo pezzo che potrebbe entrare in repertorio, YouTube rappresenti  oggi  la strada maestra da percorrere”.

Massimo Paderni, formatosi alla scuola pianistica di Martha Del Vecchio si è perfezionato con M.Horszowski e in seguito con J.B.Pommier a Losanna. Allo studio del Pianoforte ha affiancato quello della Composizione e della Direzione d’Orchestra. In merito all’ attività concertistica si è esibito nei principali teatri, sale ed enti del mondo tra cui si ricordano ad esempio La Scala di Milano, la Filarmonica di S.Pietroburgo, la Tchaikovski di Mosca, Le Châtelet di Parigi. In ambito cameristico ha collaborato con artisti di livello internazionale e ha effettuato registrazioni di rilievo, come quelle per la RAI e Svizzera 4. Tra le incisioni si segnalano soprattutto diverse per Ars Nova e Dynamic.