Disconnection, svelato con Tsunami l’hardcore italiano negli anni Novanta

Presentazione al completo nella serata del 20 maggio presso la sala eventi de la Feltrinelli in via Ceccardi per la tavola rotonda su un volume frutto di anni di raccolta e di un accattivante editing: “Disconnection” di Tsunami edizioni.

Nel pubblico volti noti della musica, critici musicali e appassionati di tutte le età. La storia è quella di chi non si riconosce nel gregge e parte a ricostruire la propria identità dalle negazioni, dall’anticonformismo e anche dall’evoluzione che ha marcato l’hardcore italiano negli anni Novanta.  Il libro oltre ai contenuti fa trasparire la cartina tornasole di una generazione, il fermento seminale della musica in generale, lo sviluppo di una scena che ha portato con sé tematiche inedite. Giangiacomo Di Stefano e Andrea ‘Ics’ Ferraris raccontano le realtà fiorite lungo tutto lo Stivale, voci autorevoli di Genova, gruppi come Growing Concern, Concrete, By All Means, Eversor, Tear Me Down, With Love, Sottopressione, Burning Defeat, Colonna Infame Skinhead e tantissime connessioni arrivando a ricomporre la congiuntura mancante nell’hardcore punk italiano.

Vale la pena almeno ricordare una precisazione che si trova nel testo:” hardcore” significa “nocciolo duro” letteralmente, in senso lato la frangia più radicale di un fenomeno. Come genere musicale è nato nei primi anni Ottanta in Nord America  e ben presto si è caratterizzato per i testi sempre più drastici.

I primi anni Ottanta furono la cosiddetta golden age, ma è poi all’inizio dei Novanta che è incominciata una grande evoluzione, basti pensare ai NoMeansNo o ai Victim’s Family.  Correnti diverse si  sono affiancate, accavallate, in un vero magma creativo.

Tanto è vero che, alla fine degli anni Novanta e sul fiorire del Duemila si è assistito ad un ritorno alla regolarità e a suoni più classici.

Motivo in più per calarsi a piene mani nel racconto, per molti tratti originale e decisamente coinvolgente.